Khalil al-Hayya, alto funzionario di Hamas, ha espresso una ferma accusa contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riguardo alla morte degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza. Al-Hayya ha dichiarato ad Al Jazeera che le richieste imposte da Netanyahu durante i negoziati per il cessate il fuoco hanno portato a queste tragiche conseguenze.

«La risposta di Netanyahu alla nostra accettazione del documento presentato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata evasiva, seguita dall'imposizione di diverse nuove condizioni», ha detto al-Hayya. Tra le richieste, Netanyahu ha insistito per mantenere la presenza militare israeliana a Philadelphia e Netzarim e ha rifiutato di rilasciare i prigionieri anziani di Hamas, condannati all'ergastolo. Al-Hayya ha poi aggiunto: «Non siamo interessati a negoziare le nuove condizioni di Netanyahu. Il movimento decide di non scendere a compromessi sulla proposta del 2 luglio».

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno organizzato un incontro nella Situation Room per discutere le modalità di rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Durante l'incontro, la Casa Bianca ha sottolineato che i partecipanti «discuteranno gli sforzi per raggiungere un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi rimasti».

Biden ha anche rilasciato una dichiarazione dopo il recupero del corpo di Hersh Goldberg-Polin, uno degli ostaggi americano-israeliani uccisi. «Sono devastato e indignato. Hersh era tra gli innocenti brutalmente aggrediti mentre partecipava a un festival musicale per la pace in Israele il 7 ottobre. Ha perso il braccio aiutando amici e sconosciuti durante il massacro selvaggio di Hamas» ha affermato Biden, esprimendo dolore per la morte di Hersh, che aveva appena compiuto 23 anni.

La situazione resta tesa mentre gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di negoziare un accordo di cessate il fuoco che possa garantire il rilascio degli ostaggi rimasti. Tuttavia, al momento, le posizioni di Hamas e del governo israeliano sembrano lontane da una soluzione condivisa, con entrambe le parti che si accusano reciprocamente per le perdite umane.