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L’Italia «non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte». Conte replica alle accuse arrivate al suo governo d’Oltralpe mentre i 629 migranti a bordo della nave Aquarius vengono trasbordati sulle imbarcazioni italiane che li porteranno a Valencia. La zuffa internazionale è accesa: per la ministra spagnola della Giustizia, Dolores Delgado, «ci possono essere responsabilità penali internazionali» e Macron parla di «cinismo» e «irresponsabilità» dell’esecutivo italiano, dopo che il portavoce di En Marche aveva definito «vomitevole» la linea giallo- verde. Ma in questa crisi per la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, «ha perso tutta l’Europa»
L’Italia «non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte». La replica del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alle accuse arrivate al suo governo d’Oltralpe arriva solo nel tardo pomeriggio, mentre i 629 migranti a bordo della nave Aquarius vengono trasbordati sulle imbarcazioni della Guardia costiera che li porterà, tra quattro giorni, a Valencia. La zuffa internazionale è in corso già dal mattino, con Francia e Spagna schierate contro l’esecutivo giallo- verde, colpevole, a loro dire, di irresponsabilità. Ad aprire le danze è la neo ministra spagnola della Giustizia, Dolores Delgado, che riferisce alla stampa: «Non è questione di buonismo o generosità, ma di diritto umanitario. Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani». È solo la miccia. Le parole più pesanti arrivano da Parigi, con il presidente Emmanuel Macron che denuncia «cinismo» e «l’irresponsabilità» dell’esecutivo guidato da Conte, ricordando i dettami del diritto marittimo, secondo cui «in caso di problemi, è la costa più vicina, che si assume la responsabilità dell’accoglienza». L’incidente diplomatico è ormai innescato, per farlo esplodere basta attendere pochi minuti, quando Gabriel Attal, portavoce En Marche, il partito del presidente, definisce «vomitevole» la linea politica italiana. “L’avvocato del popolo” si inalbera e fornisce la sua versione dei fatti. «Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo. Il governo italiano non ha mai abbandonato o lasciato sole le quasi 700 persone a bordo dell’Aquarius», si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi, secondo cui a bordo della nave «non era in corso alcuna emergenza». La prova? Conte la presenta così: «L’Italia ha anche offerto la possibilità di far scendere dalla nave le donne in stato di gravidanza, i bambini e chiunque avesse bisogno di cure, ma da Aquarius è arrivato un rifiuto». Il premier non ci sta a recitare la parte del cinico e mette nel mirino Parigi, che «ha più volte adottato politiche ben più rigide e ciniche in materia di accoglienza». È questa la controaccusa con cui già da ore molti ministri replicavano ai francesi e agli spagnoli. A cominciare da Luigi Di Maio, che coglie la palla al balzo per ricordare al presidente Macron i recenti sconfinamenti a Bardonecchia dei gendarmi transaplini. «Parlano proprio loro», dice il vice premier, «Francia e Spagna hanno chiuso i loro porti da tempo. La Spagna ha praticato addirittura i respingimenti a caldo che sono stati anche condannati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La Francia respinge quotidianamente i migranti a Ventimiglia e tutti ci ricordiamo cosa è successo qualche mese fa a Bardonecchia». Invece di sprecare fiato, suggerisce Di Maio ai governi alleati, bisogna adoperarsi per «modificare il prima possibile il Regolamento di Dublino. In Italia c’è un nuovo governo e niente sarà più come prima». Mai prima d’ora, infatti, si era giunti a una crisi internazionale di queste proporzioni. I grillini hanno sposato la linea leghista della fermezza e non intendono fare retromarcia. Il ministro dell’Interno lo sa e si gode la sua vittoria politica. Lo slogan “prima gli italiani” si è trasformato nella priorità assoluta della maggioranza giallo- verde e Salvini twitta soddisfatto: «La Spagna ci vuole denunciare, la Francia dice che sono “vomitevole”. Io voglio lavorare serenamente con tutti, ma con un principio: prima gli italiani». Il trionfo del sovranismo in salsa italiana non passa inosservato all’estrema destra europea alleata del Carroccio. «Dietro la vernice umanitaria, le Ong hanno un ruolo oggettivo come complici delle mafie dei trafficanti. La reazione di Salvini è salutare», scrive su Twitter Marine Le Pen, leader di Rassemblement National ( ex Front National).
A benedire la svolta intransigente sull’accoglienza interviene anche Beppe Grillo, con un post sul suo blog intitolato: La politica di governo come sintesi. «La sfida che stiamo vivendo è esattamente l’opposto di ciò che viene propagandato dalla sinistra frou frou; quella che si è dimostrata tanto cinica da costruire il caos per poi criticare le mosse di chi cerca di disinnescarlo con ipocriti appelli alla parola solidarietà», scrive il comico. «La stessa che definisce “ospitalità” l’ammasso di anime, poi lasciate cinicamente nelle mani del caporalato; triste frutto di accordi balordi con gli altri paesi europei, che ha finito per far male a tutti nel nostro paese». Invece Lega e 5Stelle saranno in grado di operare le scelte migliori per l’Italia, racconta il “garante”, che senza rendersene conto si appropria del vocabolario utilizzato da Matteo Renzi negli anni del suo successo. «Nessuno ha mai negato l’esistenza di caratteri distintivi, spesso definiti “anime incompatibili”, da chi gufa il governo e lo rappresenta come una sorta di match continuo con Salvini». Se anche i grillini vedono gufi dappertutto significa che qualcosa è cambiato davvero.