Altro che lupi solitari, disturbati mentali e disperati marginali: il commando responsabile delle stragi di Pasqua in Sri Lanka assomiglia in modo sinistro a quello degli attacchi dell’ 11 settembre 2001. «Istruiti, nati in famiglie della classe media o medio- alta, finanziariamente abbastanza indipendenti» : è il ritratto dei 9 kamikaze ( 8 uomini e una donna) fornito da Ruwan Wijewardene, vice- ministro della Difesa. Due di loro erano ricchissimi, i figli del miliardario cingalese, Mohamed Yusuf Ibrahim, uno dei maggiori commercianti di spezie al mondo. Uno di loro si era laureato in Gran Bretagna, e poi aveva continuato il dottorato in Australia.

A tre giorni dall’attentato, le autorità cingalesi lavorano a ricostruire l’identikit dei terroristi che hanno compiuto l’attentato e che è stato rivendicato dall’Isis. Intanto, continua ad aumentare il numero delle vittime, arrivato a quota 359. I due figli del miliardario, Ilham Ahmed Ibrahim, 31 anni, e Imsath Ahmed Ibrahim, 33, si sono fatti saltare in aria in due degli hotel di lusso di Colombo: uno allo Shangri- La, dove l’uomo si è mescolato alla fila per la colazione del giorno di Pasqua, e l’altro al Cinnamon Grand. Poche ore dopo, la moglie si è fatta saltare in aria insieme ai due figli perchè le forze speciali aveva individuato l’indirizzo di casa e si erano presentati per perquisire l’abitazione: Fatima, incinta di vari mesi, si è fatta saltare in aria, e con lei sono morti i due figli. La casa era del padre, il miliardario, che è stato invece portato via per essere interrogato.

Nella fabbrica di rame di proprietà di Imsath, nel quartiere di Wellampitiya, a Colombo, gli operai, in gran parte originari del Bangladesh, hanno raccontato che non lo vedevano da una settimana. I due fratelli, che secondo gli inquirenti gestivano una sorta di «cellula terroristica familiare», sono stati anche immortalati nelle telecamere di sicurezza dello Shangri- la: si vedono i due uomini, con un cappellino da baseball in testa, e lo zaino sulla spalla, che prendono un ascensore, verso il terzo piano. Wijewardene ha aggiunto che sono state arrestate quasi 60 persone e 32 di loro sono ancora in stato di detenzione. Nonostante le autorità cerchino legami con l’estero, gli arrestati sono tutti cingalesi. La terrificante ondata di attentati è stata rivendicata dall’Isis, con un secco comunicato che però non fornisce alcuna prova ( se fosse confermato, sarebbe il più grave mai condotto dal gruppo fuori da Iraq e Siria). Il governo invece ne attribuisce la responsabilità al gruppo nazionalista Islamist National Thowheeth Jamàath ( Ntj.