Lo Stato di Israele è in «massima allerta» per un possibile attacco dall’Iran come risposta al raid sul consolato di Teheran a Damasco dei giorni scorsi. Lo riferisce il quotidiano Haaretz. L’Idf - si legge - ha già rafforzato il suo comando di difesa aerea e ha sospeso il congedo dette truppe. Si teme un attacco combinato con droni e missili. Nel timore di rappresaglie iraniane Israele tiene chiuse anche 28 ambasciate, tra cui quella di Roma. 

«Le forze di difesa israeliane sono in guerra e la questione del dispiegamento delle forze viene costantemente rivista, se necessario», si legge in una nota dell’Idf. L’esercito israeliano ha anche annunciato di aver aumentato il personale e il numero dei riservisti in servizio nell’aeronautica. E come ulteriore misura precauzionale, ha cominciato ad alterare deliberatamente il servizio Gps in tutto il Paese per prevenire possibili attacchi missilistici o droni.

Dunque Israele prende sul serio ogni minaccia, e i suoi caccia sono pronti «per una varietà di scenari», assicura il portavoce delle Forze di difesa, il contrammiraglio Daniel Hagari: «Negli ultimi sei mesi siamo stati coinvolti in una guerra su più fronti. Siamo in stato di massima allerta in tutti i campi. Osserviamo le minacce e le sventiamo in continuazione, su più fronti, e siamo ad un alto livello di preparazione per la difesa e l’offesa. Effettuiamo costantemente valutazioni e prendiamo sul serio qualsiasi dichiarazione e tutti i nemici». Poi Hagari ha aggiunto: «Abbiamo rafforzato la vigilanza nelle unità di combattimento, abbiamo potenziato i sistemi di difesa aerea e abbiamo aerei preparati per la difesa e pronti per l’attacco».