Il summit globale per la pace in Ucraina, tenutosi a Bürgenstock, Svizzera, ha visto la partecipazione di 92 Paesi e 8 delegazioni istituzionali. La Russia non è stata invitata. L'obiettivo principale del vertice era discutere soluzioni per la pace, ponendo come base l'integrità territoriale ucraina.

La dichiarazione finale del summit

La dichiarazione finale ha sottolineato che la Carta delle Nazioni Unite, inclusi i principi di rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità, deve essere la base per una pace duratura. Ottanta delegazioni hanno firmato il comunicato, mentre alcuni Paesi in via di sviluppo, come India, Messico, Arabia Saudita, Sudafrica, Thailandia, Emirati Arabi Uniti e Brasile, non hanno aderito.

La proposta di pace di Putin

Alla vigilia del summit, Vladimir Putin ha presentato una proposta di pace, chiedendo a Kiev di ritirare le truppe dalle regioni annesse dalla Russia. La risposta del vertice è stata chiara: l'integrità territoriale dell'Ucraina non è negoziabile. Zelensky e von der Leyen hanno respinto l'offerta, definendola un ultimatum inaccettabile.

Durante il summit, Zelensky ha evidenziato che la proposta di Putin dimostra la mancanza di sincerità della Russia nel cercare la pace. La presenza della Turchia, che ha tentato di mediare, è stata significativa. Tuttavia, l'assenza di Mosca, Cina e Brasile ha sollevato dubbi sull'efficacia concreta del vertice.

Gli altri temi del summit e il futuro

Oltre all'integrità territoriale, il vertice ha affrontato temi cruciali come la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e lo scambio di prigionieri. È stata ribadita l'inammissibilità dell'uso di armi nucleari e l'importanza di non strumentalizzare la sicurezza alimentare.

Zelensky ha affermato che l'Ucraina è disposta a considerare le opinioni di Cina e Brasile per raggiungere la pace. Ha inoltre annunciato che sono in corso colloqui per organizzare un secondo summit di pace, sebbene non sia stata fissata una data. La dichiarazione finale esorta a un rilascio completo dei prigionieri di guerra e alla restituzione dei bambini deportati illegalmente.