La liberazione di Kherson annuncia «l’inizio della fine della guerra». Lo ha detto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, visitando la città appena liberata, dopo otto mesi di occupazione russa. «Avanziamo passo, passo attraverso il nostro paese temporaneamente occupato», ha aggiunto. «Passo dopo passo liberiamo tutti i territori temporaneamente occupati del nostro Paese. Certo, è un percorso lungo e difficile. I nostri migliori eroi stanno combattendo», ha dichiarato Zelensky, aggiungendo che l’Ucraina continua l’avanzata. «Non siamo interessati al territorio di altri Paesi, siamo interessati solo alla deoccupazione del nostro», ha osservato il presidente, ribadendo di non sapere quale sarà il prossimo territorio a essere liberato, «ma lo faremo». Infine, parlando della riconquista di Kherson, Zelensky ha ammesso che «il prezzo della guerra è alto». «Persone ferite, un gran numero di morti», ha rilevato, spiegando che i militari russi «si sono ritirati o sono fuggiti, ma crediamo che sono fuggiti perchè il nostro esercito ha circondato il nemico, erano in pericolo». «Ci sono state tenaci battaglie e il risultato è che oggi siamo nella regione di Kherson», ha concluso il presidente.

Ankara, colloquio a sorpresa tra Usa e Russia

Intanto ad Ankara si è tenuto un colloquio a sorpresa tra Usa e Russia. Il capo della Cia, William Burns ha incontrato la sua controparte russa, Serghei Naryshkin, per avvertirlo sulle conseguenze di qualsiasi uso dell’arma atomica. Lo ha riferito un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. I due capi delle rispettive intelligence non hanno parlato di Ucraina. Burns «ha consegnato un messaggio sulle conseguenze dell’uso di armi atomiche da parte della Russia e sui rischi di un’escalation nella stabilità strategica», ha detto il portavoce.