La giunta militare birmana ha annunciato l’immediato rilascio di oltre 1.600 prigionieri incarcerati in tutto il Paese con un’amnistia per celebrare il capodanno buddista, anche se non ha fornito ulteriori informazioni su l’identità delle persone rilasciate. Lo riferiscono i media locali. Secondo un comunicato del governo diffuso dall’agenzia Chindwin News, la giunta militare al potere dal colpo di stato dello scorso anno ha graziato 1.619 prigionieri, di cui 42 stranieri, che verranno rilasciati oggi, in una giornata in cui si susseguiranno le proteste contro il regime militare Paese. Le immagini pubblicate dai media locali mostrano gruppi di persone radunate intorno ad alcune carceri, soprattutto davanti a Insein, a Rangoon, la città più popolosa, nella speranza che i loro parenti siano tra quelli che riconquisteranno la loro libertà. Le informazioni fornite dalla giunta guidata dal generale Min Aung Hlain non chiariscono se tra i liberati vi siano alcune delle centinaia di prigionieri colpevoli di aver partecipato a proteste e attività contro il regime. La grazia ai prigionieri è un gesto tradizionale in Myanmar, in occasione di celebrazioni speciali: un anno fa a più di 800 prigionieri era stata concessa l’amnistia per il Capodanno buddista. La commemorazione del nuovo anno ha portato all’organizzazione di decine di marce di protesta contro il regime in tutto il Paese, una tendenza costante nei 14 mesi trascorsi dal colpo di stato militare, soprattutto in ricorrenze e festività speciali.