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Alfredo Falcone/LaPresse
«Sicuramente la cosa più bella sarà entrare in campo e vedere la gente, il tanto il tifo, poi c'è pressione, qualche dubbio, ma è normale che ci sia, non ho paura di andare in campo: sono solamente felice di essere qui, abbiamo fatto il massimo per essere qui abbastanza freschi e pronti». Parola del numero uno del mondo di tennis Jannik Sinner nel media day agli Internazionali d'Italia di tennis al Foro Italico, il torneo del suo rientro dopo la sospensione per doping.
Prima della conferenza stampa Sinner è stato accolto da un bagno di folla, per poi sfilare sul Centrale dove si è poi allenato assieme al ceco Jiri Lehecka. «L'obbiettivo è Parigi (il Roland Garros, ndr), ora vogliamo vedere come va, penso a passare la prima partita – ha detto il tennista altoatesino – È difficile iniziare di nuovo un torneo, siamo molto tranquilli, sto bene fisicamente e mentalmente, riposato e quello pagherà da qua a fine stagione».
Nel suo primo giorno ufficiale di “libertà”, dopo quel personalissimo conclave durato tre mesi in cui ha ritrovato anche il modo di prendersi una parte della sua vita fuori dal tennis prima di rigettarsi a capofitto nella preparazione fisico-atletica, Jannik Sinner ha lo sguardo di chi, nel festoso caos della Capitale, ha una voglia matta di ricominciare a riprendersi la scena sul campo, colpo su colpo, giocando divertendosi. Per ricominciare da dove aveva terminato il giorno della finale Slam di Melbourne, ovvero vincere.
«Se sono tornato arrabbiato o disilluso? Non è cambiato niente, mi sento più libero, ma come persona non è cambiato niente – ha spiegato – Ho capito che fuori dal campo è molto importante avere persone accanto a te, ci sono persone che vivono con i tuoi ritmi sempre, ed ho vissuto un periodo con i ritmi di altre persone e mi ha fatto molto piacere, è andato tutto bene. Sono contento di come abbiamo gestito, perché non era facile ma io come persona non sono mai cambiato».
«Il tennis è uno sport individuale. Non mi sono sentito con molte persone durante la sospensione. Ho visto Draper e Sonego, ci siamo allenati bene insieme. Ho ricevuto dei messaggi sorprendenti da alcuni giocatori, mentre da alcuni da cui mi aspettavo qualcosa non ho ricevuto niente», ha sottolineato senza cercare polemica.
E ha parlato anche della sua vita oltre il tennis. «Sono successe anche cose fuori dal campo che non erano semplici, ho capito che anche non giocando a tennis, sono una persona importante con tanta attenzione giornaliera attorno a me e vediamo come anche una foto può essere vista in un modo molto diverso dalla realtà – ha ragionato – All'inizio ero un po' confuso, non sapevo cosa dovessi fare, sono andato a casa, sono rimasto con la mia famiglia, so quanti sacrifici ho fatto». Sinner ha infine dribblato le voci di gossip che lo vorrebbero vicino alla modella Lara Leito. «In questo momento non ho una relazione», ha chiosato il numero uno del mondo.
L'uomo dei sogni, che viene da 21 vittorie di fila e non perde una partita dalla finalissima di Pechino (era il 2 ottobre 2024, battuto da Alcaraz in tre set) ed è in cima al mondo da 48 settimane, inizierà la sua avventura sfidando il vincente della sfida al primo turno tra l'argentino Navone e l'azzurro Federico Cinà, altro nastro nascente del tennis italico. Si profila un derby al debutto dunque, poi quarti teorici con Ruud (ma c'è anche Berrettini), Fritz o De Minaur in semifinale e solo in finale Carlos Alcaraz, sorteggiato dalla parte del tabellone presidiata da Zverev.
Sinner guiderà una comitiva azzurra stellare, composta da ben 23 atleti, 13 uomini e 10 donne (con la Paolini fresca numero 5 del ranking Wta anche lei con vista derby al debutto (sfiderà la vincente tra l'azzurra Pedoni e la neozelandese Sun). Non solo. L'altoatesino sarà l'emblema di un'edizione da record, con ben due Top 10 azzurri nel ranking ATP.
Insieme a Sinner, infatti, proprio lunedì per la prima volta è salito tra i primi dieci giocatori del mondo anche Lorenzo Musetti, nuovo numero 9. Un incrocio di destini perfetto come la sceneggiatura di un film, tra i due ragazzi che sei anni fa, nel 2019, si giocavano un posto in tabellone al Foro Italico attraverso le pre-qualificazioni. E oggi sempre a Roma iniziano insieme una settimana storica, la 18ma nell'era del ranking computerizzato introdotto nel 1973 con due italiani in Top 10.