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GEORGE SIMION POLITICO
Il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania ha visto George Simion della destra sovranista trionfare, ottenendo oltre il 40% dei voti. Nonostante il successo al primo turno, Simion dovrà affrontare Nicușor Dan, sindaco di Bucarest, al ballottaggio del 18 maggio.
Simion, leader dell'Alleanza per l'Unità dei Romeni (AUR), ha fatto un importante passo avanti nelle elezioni presidenziali, segnando una vittoria che lo vede superare di gran lunga gli altri candidati. Con oltre il 40% dei consensi (circa il 59% tra la diaspora), ha ottenuto un ampio sostegno, sopravanzando di molto il candidato di governo, Crin Antonescu, che si è fermato al 20,34% dei voti.
Nel suo discorso, Simion ha sottolineato la sua visione per l'Europa. Nonostante le critiche alle sue posizioni politiche, ha ribadito la sua intenzione di riformare l’Unione Europea senza abbandonarla, proponendo un’Europa che favorisca nazioni sovrane unite da valori comuni, piuttosto che un sistema burocratico rigido. Simion ha anche enfatizzato il suo impegno a migliorare le relazioni UE-USA e ha promesso di ripristinare la Romania nel Programma Visa Waiver.
Nicușor Dan, il suo principale sfidante al ballottaggio, ha raccolto il 20,89% dei voti, superando di misura Antonescu. Dan, matematico ed ex attivista anticorruzione, ha puntato su un programma pro-Ue denominato ‘Romania onesta’, e si presenta come candidato dell’ordine e della stabilità, con un forte orientamento verso l’Europa.
Simion ha dichiarato che il suo obiettivo è restaurare la democrazia in Romania, centrando il popolo nel processo decisionale e opponendosi a quelli che definisce illegittimi e corrotte élite politiche. A suo avviso, i rumeni, sia dentro che fuori il Paese, non sono più disposti a essere spettatori passivi e sono pronti a prendere in mano il loro futuro.
L'affluenza alle urne è stata del 53,2%, segnalando un forte interesse da parte della popolazione, mentre il ballottaggio di maggio diventerà un punto di svolta per il futuro della Romania.
In un contesto di incertezza politica e di emergente sovranismo, le elezioni presidenziali romene riflettono un panorama in cui il nazionalismo e le forze sovraniste stanno acquisendo sempre maggiore rilevanza. La decisione finale del 18 maggio potrebbe segnare l'inizio di un nuovo capitolo per il paese dell'Europa orientale.