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In una piazza Papa San Pietro blindata, con misure di sicurezza che hanno interessato anche tutta la zona circostante al Vaticano, papa Francesco è entrato in processione e sul sagrato della basilica vaticana ha presieduto la solenne celebrazione della messa del giorno di Pasqua. Alla celebrazione hanno preso parte fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo in occasione delle feste pasquali. La piazza, completamente gremita, è addobbata con ricche decorazioni floreali provenienti anche quest'anno dall'Olanda. "Questa è la festa della nostra speranza, la celebrazione della certezza che niente e nessuno potranno mai separarci dall'amore di Dio", ha twittato nella notte il Pontefice dal suo profilo @Pontifex in nove lingue. Il Papa ha ricordato che il Pastore risorto "si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze"; si fa carico dei bambini e degli adolescenti "sfruttati" e "di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa"; "si fa compagno di strada" dei "migranti forzati", "costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti armati, di attacchi terroristici, di carestie, di regimi oppressivi". I poveri sono "testimonianza della scandalosa realtà di un mondo ancora tanto segnato dal divario tra lo sterminato numero di indigenti, spesso privi dello stretto necessario, e la minuscola porzione di possidenti che detengono la massima parte della ricchezza e pretendono di determinare i destini dell'umanità. Purtroppo, a duemila anni dall'annuncio del vangelo e dopo otto secoli dalla testimonianza di Francesco, siamo di fronte a un fenomeno di 'inequità globale' e di 'economia che uccide'". Così il Papa in una lettera al vescovo di Assisi.