«Nessuno di noi voterà Trump». Questo in sintesi il significato di una lettera aperta di 50 ex alti funzionari esperti di sicurezza e politica estera che hanno servito sotto le amministrazioni repubblicane pubblicata sulle prestigiose colonne del New York Times «Noi sappiamo quali sono le qualità che sono richieste ad un presidente degli Stati Uniti», si può leggere in un testo assassino nei confronti del tycoon newyorkese, accusato di mancanza di «carattere, valori, esperienza». Dopo le sconfessioni della famiglia Bush, di McCain e di altre decine e decine di pezzi della famiglia repubblicana ora arriva anche quella dei vecchi dignitari del potere Usa.Tra i firmatari ci sono nomi altisonanti, figure politiche che negli anni dell'amministrazione di George W. Bush rappresentavano il Gotha del partito repubblicano come l'ex direttore della Cia Michael Hayden, lo zar dell'intelligence John Negroponte, gli ex segretari alla Sicurezza interna Michael Chertoff e Tom Ridge, gli ex rappresentanti per il commercio Carla Hills e Robert Zoellick, ex funzionari del dipartimento di Stato come Eliot Cohen e Philip Zelikow: «A differenza di altri presidenti che avevano un'esperienza limitata di politica estera, Trump non ha mostrato alcun interesse a prepararsi» nelle cose del mondo, «continua a fare sfoggio di un'ignoranza allarmante sui fatti fondamentali della politica internazionale contemporanea» La sua elezione, insistono gli ex funzionari, metterebbe «a rischio la sicurezza nazionale del Paese ed il suo benessere». E questo perché, a loro dire, Trump ha un carattere incontrollabile e le sue sparate e guittezze «indebolirebbero l'autorità morale degli Stati Uniti come leader del mondo libero: sembra che gli manchi la conoscenza fondamentale e il credere nella costituzione degli Stati Uniti, nelle leggi americane, nelle istituzioni americane, nella tolleranza religiosa, nella libertà di stampa e nell'indipendenza della magistratura e il suo comportamento capriccioso ha allarmato più volte i nostri alleati».I 50 ex funzionari concludono concedendo che «in molti hanno dubbi su Hillary Clinton, proprio come molti di noi, ma Trump non è la risposta alle sfide impegnative che ha davanti l'America ed a queste elezioni cruciali: nello Studio Ovale sarebbe il presidente più irresponsabile nella nostra storia».Naturalmente la replica del magnate, vibrata nel consueto stile bellicoso, non si è fatta attendere: «I firmatari della lettera fanno parte dell'élite fallita di Washington. I nomi sono gli stessi cui il popolo americano dovrebbe chiedere le risposte sul perché il mondo sia nel caos. Li ringraziamo per essersi fatti avanti, in modo che tutti sappiano di chi è la colpa per aver reso il mondo un posto tanto pericoloso. Questi addetti ai lavori e con loro Hillary Clinton, sono i responsabili delle disastrose decisioni di invadere l'Iraq, coloro che hanno fatto morire gli americani a Bengasi, sono quelli che hanno permesso allo Stato islamico di crescere».