«Gli incidenti nei cantieri, le malattie professionali, i ritardi per le opere previste dal Giubileo e dal Pnrr, le prime avvisaglie della fine del boom: sull’edilizia a Roma e provincia ci sono più ombre che luci, dopo l’exploit degli ultimi anni. Per questo è importante che tutte le parti sociali si attivino al più presto per studiare le misure più idonee sia a garantire la tenuta del sistema che la qualità del lavoro nei cantieri, a partire dalla sicurezza». Lo dichiara Nicola Capobianco, segretario generale della Filca-Cisl di Roma.

«La priorità della nostra azione sindacale – spiega – resta la qualità del lavoro, a partire dalla sicurezza degli addetti: dal 2013 nel territorio provinciale sono morti 52 operai edili nei cantieri, di cui 30 a Roma città. Inoltre anche nel nostro territorio, come in tutta Italia, si registra un preoccupante aumento sia degli incidenti nei cantieri, con lesioni anche permanenti per i lavoratori coinvolti, che delle malattie professionali».

«I provvedimenti adottati dal governo sono positivi, a partire dalla Patente a punti, che entrerà in vigore il 1° ottobre prossimo e che è un’idea lanciata dalla Filca ben 21 anni fa. Ma ci vogliono più controlli, più prevenzione, più formazione, una maggiore cultura della sicurezza e una sensibilizzazione sulla percezione del rischio; è necessario utilizzare la tecnologia, tutte le innovazioni possibili. Il sistema bilaterale edile può giocare un ruolo fondamentale in questa sfida. Da parte nostra – aggiunge Capobianco – continuiamo la mobilitazione sulla sicurezza sul lavoro condotta dalla Cisl a livello nazionale, con tantissime assemblee nei cantieri e nelle aziende dei nostri settori».

I numeri del comparto sono di tutto rispetto: nel periodo ottobre 2023-febbraio 2024 i lavoratori iscritti in Cassa edile a Roma sono stati ben 36.575, in aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento dell’1% le imprese edili, che sono 7.945. Segno positivo anche per la massa salari denunciata e per le ore di lavoro.

«E questo nonostante i dati forniti dall’Osservatorio Pnrr e Giubileo di Roma siano davvero sconfortanti: per quanto riguarda il Pnrr – sottolinea il sindacalista – è stato messo a terra il 75% delle risorse totali, vale a dire 2,37 miliardi su 3,16. Solo l’11,1% dei lavori è stato concluso, mentre ben il 55,1% delle gare è ancora in corso. Va peggio per il Giubileo: a 215 giorni dall’apertura della Porta Santa, le risorse messe a terra, 1,71 miliardi, rappresentano meno della metà di quelle totali. Sommando i cantieri aperti e le gare in corso si arriva al 27% circa, mentre il resto degli interventi è ancora in fase di progettazione. Insomma, se non ci sarà un colpo di coda – denuncia Capobianco – si profila l’ennesima occasione sprecata, un rischio che non possiamo assolutamente correre. Inoltre i numeri degli ultimi anni sono destinati a calare, con la fine degli effetti del Superbonus e senza il traino dei lavori previsti da Pnrr e Giubileo».

«Per sostenere il settore, ma anche per migliorare la qualità della vita dei cittadini, è indispensabile mettere in campo misure strutturali per la rigenerazione urbana e per interventi di efficientamento sugli edifici delle periferie e in generale sugli immobili più vetusti, con maggiore degrado. Il contratto integrativo provinciale di Roma (CIPL), poi, rappresenta il riconoscimento della contrattazione come autorità salariale e delle parti che la esercitano, quali soggetti negoziali territoriali. Ma va anche valorizzata ed efficientata la bilateralità, faro e regolatore del settore delle costruzioni, che deve porsi come valore aggiunto delle dinamiche salariali, di welfare, di servizi, garante della sicurezza e della legalità».

«Insomma, mai come in questo momento storico – sottolinea il segretario generale della Filca di Roma – tutti i protagonisti, istituzioni, aziende, sindacati, devono sedersi al tavolo e portare ciascuno il proprio contributo per sostenere il settore e per garantire la qualità del lavoro, a partire dalla professionalizzazione, dalla dignità e dalla sicurezza dei lavoratori. Bisogna avere il coraggio delle idee, il coraggio di mettersi in gioco, intervenendo su un aspetto culturale: tutelare gli interessi collettivi significa essere in grado di efficientare e riscontrare con determinazione anche gli interessi individuali. Troppo spesso Roma è diventata terreno di scontri e contrapposizioni fini a se stessa, da parte della politica, da parte dei competitor capitolini, da parte dell’associazionismo in generale. Oggi più che mai vi è la necessità di fare fronte comune, superando le ataviche difese di posizioni fittiziamente dominanti, ma avendo la capacità di proiettare lo sguardo in una dimensione spazio-tempo che guardi oltre le prossime scadenze».

«La Filca-Cisl di Roma, insieme alla Cisl, è pronta a dare il proprio sostegno all’insegna del confronto, del dialogo, della concertazione. Lo facciamo non solo per i 14mila iscritti alla Filca di Roma, tra l’altro in crescita costante negli ultimi anni, ma in generale per dare il nostro contributo per costruire una società migliore», conclude Nicola Capobianco.