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Domenico Pallaria si è dimesso. È bastata una inchiesta giornalista, condotta da Report, per spingere il capo della Protezione civile regionale calabrese a lasciare il suo incarico. L’intervista rilasciata da Pallaria al noto programma televisivo di Raitre e andata in onda nella serata di lunedì 30 marzo, in pochissime ore aveva fatto il giro del web scatenando dure polemiche e ironie social, seguite da numerose richieste di dimissioni di esponenti politici e sindacati. L’uomo, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, nel corso dell’intervista ha dichiarato candidamente di non essersi mai interessato in vita sua di attrezzature sanitarie. «Mi occupo di altre cose - ha rivelato -, se lei mi chiede cos’è un ventilatore polmonare io non so dirglielo». Report era entrata in possesso di una nota riservata del ministero della Salute in cui, già il 31 gennaio, veniva rivelato che la Calabria era la Regione con “maggiori difficoltà di gestione dell’emergenza epidemiologica”, non essendo dotata di strutture specifiche e che sarebbe stato opportuno “individuare una figura specificatamente incaricata di sovrintendere la situazione”. Chiamata a giustificare dalla cronista di Report la nomina di Pallaria, la neo governatrice calabrese Jole Santelli ha messo in mostra tutto il suo imbarazzo: «Insomma - ha detto - chi dovevo nominare? Chi è il responsabile oggi della Protezione Civile e chi è responsabile oggi del Dipartimento Salute». Sempre Pallaria, nel corso dell’intervista, aveva anche ammesso con tono sarcastico di occuparsi di altro: «C’ho anche i rifiuti». Pallaria ha rimesso oggi il suo incarico di responsabile ad interim della Protezione civile nelle mani della presidente Santelli, chiedendo «scusa ai calabresi», per poi precisare che le sue parole sono state «estrapolate da un contesto» e che «la situazione ha dell’incredibile, è farsesca». Storico dirigente della Regione Calabria, a capo dei dipartimenti chiave quali infrastrutture, lavori pubblici, mobilità, traporti, protezione civile, ma anche sulla gestione dei rifiuti, a inguaiarlo è stato l'aver ammesso la sua scarsa conoscenza dei macchinari sanitari che dovrebbero essere utilizzati in piena emergenza: «I ventilatori (per la respirazione assistita, ndr)? Non so neppure cosa siano».