Torino, Bari e Firenze: sono le tre piazze scelte da Cgil, Cisl e Uil contro la fine del blocco generalizzato dei licenziamenti dal primo luglio prossimo. Lobiettivo delle mobilitazioni promosse dai sindacati è conquistare la proroga della moratoria sui licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive per il lavoro. «Oggi chiediamo la proroga del blocco e che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro, è il momento di unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali. Le riforme e gli investimenti che vanno fatti debbono creare lavoro stabile, basta precarietà e soprattutto è importante che tutte le persone che lavorano abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele», ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini. «Per noi - ha aggiunto - non è più accettabile quello che sta succedendo, cioè una competizione tra le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Questo dovrebbe preoccupare anche chi fa politica, dovrebbe preoccupare anche il governo, perché cè bisogno di ricostruire quella fiducia che ancora non cè. E questo - ha concludo Landini - dovrebbe anche vedere un intervento degli imprenditori perché chi vuole fare, e ce ne sono tanti, seriamente limprenditore nel nostro Paese sa che quelli che non applicano i diritti, non applicano i contratti e che fanno i furbi, stanno facendo una competizione sleale anche nei loro confronti». «Le imprese che non rispettano le regole e che non garantiscono la sicurezza non possono continuare a lavorare e non possono continuare a produrre. La sicurezza deve diventare non costo, ma un investimento e una carta didentità di qualità del nostro Paese - ha aggiunto -. Continuare ad avere due o tre persone al giorno che muoiono, vuol dire che siamo in una strage di cui si fa finta di non parlare o di non voler affrontare, ci sono delle scelte molto precise da fare, bisogna assumere ispettori, rafforzare la prevenzione, i servizi di medicina territoriale e soprattutto introdurre quella che noi chiamiamo patente a punti». «Oggi non siamo in piazza per dire che esistiamo e finisce qui. Noi siamo scesi in piazza perché abbiamo proposte per riformare e cambiare il Paese e stiamo rivendicando un coinvolgimento vero dopodiché per noi oggi è linizio di una mobilitazione perché vogliamo portare a casa dei risultati. Se i risultati non ci saranno, di sicuro non lasceremo soli i lavoratori di fronte si problemi che hanno nel vivere ogni giorno - ha sottolineato -. Oggi manifestiamo e vediamo cosa risponderanno Parlamento e Governo che sanno perfettamente quali sono le nostre proposte e se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni - ha aggiunto Landini - dopodiché valuteremo con Cisl e Uil se ciò non dovesse succedere valuteremo con Cisl e Uil cosa fare. Mi auguro che prevalga la responsabilità è lintelligenza di tutti».Da Firenze, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha invitato il governo a «ritornare sui propri passi rispetto al blocco dei licenziamenti ed estenderlo almeno al 31 ottobre, un blocco generalizzato e deve confermare le Casse Covid lungo tutto il periodo di proroga. E parallelamente avviare riforme e investimenti per una transizione sostenibile. Si riformino gli ammortizzatori sociali, rendendoli universali - ha sottolineato -. Dobbiamo scongiurare nuovi licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi al milione di posti di lavoro che abbiamo perso negli ultimi 15 mesi. La priorità del Paese è rilanciare il lavoro e sbloccare gli investimenti non i licenziamenti». A Bari, Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, ha invocato «scelte industriali. E chiediamo risposte sullIlva di Taranto e sulle scelte industriali. Anche su Whirlpool, non molliamo. Chiediamo qualche dichiarazione in meno e qualche fatto in più». Per il leader della Uil serve «usare le risorse per garantire copertura a lavoratori in caso di crisi, le aziende devono pagare in base al principio assicurativo».