Si alzano i toni nel sessantaduesimo giorno di guerra, con il Regno Unito che definisce «legittimi» gli attacchi ucraini in suolo russo, di fatto ammettendoli, e la Russia che risponde ipotizzando di colpire le linee di rifornimento delle armi occidentali a Kiev fin dentro i paesi Nato. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, oggi ha incontrato il segretario dellOnu, Antonio Guterres, che subito dopo è stato ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin. «Sono venuto a Mosca come messaggero di pace e il mio piano è strettamente collegato al salvataggio di vite e alla riduzione della sofferenza - ha detto Guterres - È chiaro che ci sono due posizioni diverse su quello che sta accadendo: secondo la Russia è unoperazione militare speciale con un obiettivo non ancora chiaro, secondo le Nazioni Unite è una violazione dellintegrità territoriale dellUcraina». Il segretario dellOnu ha poi rimarcato il fatto che «non abbiamo truppe ucraine in territorio russo, ma ci sono truppe russe in territorio ucraino» e che «possibili crimini di guerra» commessi in Ucraina «richiedono unindagine indipendente per avere dei risultati affidabili». Per poi rispondere a chi lo accusa di poca concretezza dellOnu a causa del potere di veto dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza, tra cui la Russia. «Troppe volte il veto è utilizzato a sproposito - ha sottolineato - Ma siamo interessati a trovare i modi per creare le condizioni di un cessate il fuoco e vogliamo raggiungere questo obiettivo prima possibile». Per tutta risposta, Lavrov ha spiegato che «la situazione in Ucraina è il risultato dellespansione incontrollata della Nato» e che «se continuerà linvio di armi dallOccidente allUcraina, dal negoziato difficilmente sortirà un risultato». Per poi rispondere al segretario dellOnu sul tema del veto. «Il diritto di veto nel Consiglio di sicurezza non sparirà, perché è uno dei pilastri dellorganizzazione - ha ribadito il capo della diplomazia di Mosca - senza di esso, questa si sfascerà perché le grandi potenze poggiano sul principio dellunanimità». Poco prima tra i due cera stato lo scambio di accuse tra Londra e Mosca. Il ministro della Difesa del Regno Unito, James Heappey, ha detto infatti che è «del tutto legittimo» che lUcraina effettui attacchi allinterno della Russia per interrompere le linee di rifornimento» e Maria Zacharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha risposto affermando che la Russia potrebbe ritenere altrettanto legittimo prendere di mira «in profondità le linee di rifornimento» ucraino fin «dentro quei Paesi i quali trasferiscono allUcraina armi». Cioè i paesi Nato. E mentre il ministro tedesco dellEconomia e del Clima, Robert Habeck, annunciava che «la Germania è molto vicina allindipendenza dal petrolio russo» e che quindi «un embargo è diventato gestibile», media polacchi riferivano dello stop alle forniture di gas da Mosca a Varsavia. Oggi è tornato a parlare anche Lloyd Austin, segretario alla Difesa americano, che ha riunito i suoi omologhi di quaranta paesi a Ramstein, in Germania. Secondo Austin lobiettivo è «aiutare lUcraina a vincere la battaglia contro la Russia» al fine di «rendere più difficile per la Russia minacciare i suoi vicini e indebolirla». Sulla stessa lunghezza donda il segretario di Stato di Biden, Antony Blinken, per il quale «gli Usa non hanno visto ancora segnali che Vladimir Putin sia serio sui negoziati». Chi prova a mediare è il presidente turco Erdogan, che oggi ha parlato con Putin offrendosi ancora una volta di ospitare lincontro tra Zelensky e lo stesso presidente russo a Istanbul. Ma il fronte di guerra è ancora caldo: diversi missili sono volati a bassa quota sopra la centrale nucleare di Zaporizhia, cadendo poco distanti, e il rischio di una escalation in Transnistria, la regione moldava ma che si dichiara filorussa al confine con lUcraina, è sempre più alto. La presidente Sandu ha lanciato un appello alla calma e ha rafforzato la sicurezza del Paese dopo le esplosioni di due giorni fa.