Un vertice lampo, durato appena un’ora, dopo la debàcle umbra. Il governo giallorosso si è riunito a palazzo Chigi per discutere della manovra economica: al tavolo, oltre al presidente del Consiglio, erano presenti il sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro, i ministri Roberto Gualtieri, Teresa Bellanova, Roberto Speranza, Luigi Di Maio, Dario Franceschini, i viceministri Laura Castelli e Antonio Misiani, i capi delegazioni di Leu e Iv, Loredana De Petris e Luigi Marattin.

Il primo a rompere il silenzio è stato il dem Misiani, il quale ha parlato di «clima positivo» e di «approfondimenti di limatura». Poi ha agigunto: «La buona notizia è che abbiamo trovato le risorse per lasciare al 10% la cedolare sugli affitti a canone concordato, quindi diamo una mano alle famiglie».

Palazzo Chigi ha invece pubblicato una nota in cui si parla di «piena intesa politica per confermare tutte le misure di sostegno per la modernizzazione del Paese, per favorite la digitalizzazione e la svolta green, per sostenere le famiglie e il welfare, per rafforzare la crescita delle imprese, per sostenere gli investimenti e semplificare la fiscalità degli enti locali». In ogni caso, la partita non è chiusa.

Oggi è in programma un ulteriore vertice. Ordine del giorno: approvazione finale e accordi per l’invio del testo al Parlamento. Dunque, lo scossone non è ancora del tutto evitato.