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Un tribunale tedesco ha condannato a cinque anni di reclusione una ex guardia del campo di concentramento di Sachsenhausen con l’accusa di favoreggiamento nell’omicidio di migliaia di prigionieri. Lungo tutto il processo a Brandenburg an der Havel, ad ovest di Berlino, l’imputato, che ha 101 anni, ha negato di essere stato una guardia del campo e si è dichiarato innocente. L’accusa aveva prodotto tra le altre prove documenti che identificavano una guardia delle SS naziste con il nome, la data di nascita e il luogo di nascita dell’imputato. Più di 200.000 persone furono deportate e rinchiuse nel campo di concentramento, situato vicino a Berlino, dall’estate del 1936, quando fu costruito, fino al 1945, e decine di migliaia di loro vi morirono. Secondo l’avvocato della difesa, Stefan Waterkamp, l’uomo non era presente nel lager durante il periodo considerato dall’accusa, fra il 1942 e il 1945, ma lavorava come bracciante in una fattoria a Pasewalk, 100 km a nord est da Sachsenhausen. L’accusa si basa su documenti con il nome e la data di nascita dell’imputato per provare il suo ruolo come membro delle Ss e guardiano del campo. Sotto il controllo delle SS naziste, Sachsenhausen fu uno dei più grandi campi di concentramento in Germania. In funzione fra il 1936 e il 1945, grazie alla vicinanza a Berlino veniva utilizzato anche per addestrare dirigenti e personale di altri lager e campi di sterminio. Vi furono rinchiuse 200mila persone, la metà delle quali morirono.