È di 38 il numero di vittime accertate dopo il crollo avvenuto martedì 14 agosto mattina della campata centrale del ponte Morandi a Genova. "Il numero delle persone decedute è 38, i feriti sono 15, di cui 5 in codice rosso", ha riferito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver partecipato a Genova a una riunione del Centro coordinamento dei soccorsi. Il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, ha spiegato che "i dispersi potrebbero essere ancora 10 o 20". Sedici i feriti, di cui 12 in codice rosso. Ora si cercano i dispersi che potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie. "Al momento le ipotesi di reato sono tutte a carico di ignoti perché bisogna individuare prima le possibili cause" ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. I pm indagano per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. "Credo siano già state acquisite le immagini della webcam che ritrae il tratto interessato - ha aggiunto parlando dell'acquisizione dei filmati -. E' importante certamente, dovranno essere esaminate al più presto dai colleghi e soprattutto dai consulenti tecnici". Si svolgeranno sabato alle ore 11 i funerali delle vittime. Saranno funerali di Stato. Si apprende da fonti prefettizie confermate dal Comune. La funzione si terrà alla Fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel. Con i componenti del Governo potrebbe esserci anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I funerali saranno celebrati dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, che nel pomeriggio ha parlato con il sindaco Marco Bucci. A rischio le parti rimanenti del ponte che potrebbero crollare sulle case sottostanti. E per questo motivo sono state evacuate.Un crollo, quello del ponte Morandi a Genova che secondo Luigi Di Maio si poteva evitare. "Basta guardare le condizioni visibili a tutti di quel ponte per capire che la manutenzione non è stata fatta. Non è stata una fatalità". Lo ha detto il vicepremier M5s, che dai microfoni di Radio radicale ha accusato: "I responsabili hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l'italia. Per anni si è detto che fare gestire ai privati sarebbero state gestite meglio che Stato. Oggi così abbiamo uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza e non c'era niente che facesse immaginare il crollo. Autostrade doveva fare la manutenzione e non l'ha fatta. Incassa i pedaggi più alti d'Europa e paghe tasse bassissime peraltro in Lussemburgo. Bisogna ritirare le concessioni e far pagare le multe. Il ministro Toninelli ha già avviato le procedure per il ritiro della concessione e per comminare le multe. Se un privato non è in grado, le gestirà lo Stato". Anche il Consiglio Nazionale Forense ha espresso la propria vicinanza per la tragedia di Genova. Il presidente Andrea Mascherin in un tweet ha scritto: «Il Consiglio nazionale Forense condivide sgomento e dolore con gli avvocati e i cittadini genovesi e abbraccia per tutti i colleghi Stefano Savi e Sandro Vaccaro. Il disastro del ponte Morando dimostra come si debba investire sui diritti come il diritto alla sicurezza e alla vita».