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Il lancio di un missile balistico da parte dei ribelli Houthi dello Yemen ha raggiunto domenica l’area interna all’aeroporto Ben Gurion, nei pressi di Tel Aviv, costringendo le autorità a sospendere tutti i voli e a chiudere temporaneamente lo scalo. Il sistema di difesa aerea israeliano non è riuscito a intercettare il razzo, e secondo fonti ufficiali ci sono diversi feriti.
Il missile, secondo fonti militari, sarebbe stato lanciato da miliziani Houthi sostenuti dall’Iran. Polizia e testimoni riferiscono che una colonna di fumo si è alzata nei pressi del terminal, scatenando il panico tra i passeggeri che si stavano dirigendo al check-in. Alcuni non sono riusciti a raggiungere i rifugi designati prima dell’esplosione. I soccorsi sono ancora in corso e le autorità non escludono che frammenti del missile o di un eventuale intercettore possano aver causato i danni all'infrastruttura.
Il fatto ha avuto luogo mentre il gabinetto di sicurezza israeliano si preparava a votare sull’espansione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, a oltre 18 mesi dallo scoppio della guerra. L’esercito israeliano ha confermato l’attivazione di migliaia di riservisti in vista di un possibile allargamento dell’offensiva. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha chiesto pubblicamente un’escalation “potente” dell’azione militare, sostenendo la necessità di una “vittoria totale”.
La situazione a Gaza si aggrava di giorno in giorno. L’interruzione dell’ingresso di beni nel territorio palestinese da marzo ha fatto precipitare la crisi umanitaria, con 2,3 milioni di abitanti privati di beni essenziali. Dopo il crollo della tregua di otto settimane a marzo, Israele ha ripreso i bombardamenti il 18 dello stesso mese e ha riconquistato ampie porzioni del territorio costiero. Secondo le autorità sanitarie locali, centinaia di palestinesi sono stati uccisi nella nuova fase dei combattimenti, mentre sei soldati israeliani hanno perso la vita.
L’attacco degli Houthi, che si somma a quelli precedenti contro navi nel Mar Rosso e obiettivi israeliani, conferma il rischio di un’escalation su scala regionale. Anche se non è ancora chiaro se il missile abbia completamente colpito l’aeroporto o solo una parte di esso, le ripercussioni sull'opinione pubblica e sulla sicurezza sono immediate. La chiusura dell’aeroporto internazionale, che rappresenta la principale porta di accesso al Paese, segnala la vulnerabilità di Israele a minacce provenienti anche da teatri di conflitto lontani.