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Associated Press/LaPresse
I primi tre ostaggi israeliani rilasciati oggi dalla Striscia di Gaza nell'ambito dell'accordo siglato tra Israele e Hamas sono tornate a casa e hanno potuto riabbracciare le loro madri. Si tratta di tre donne: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Arrivate al punto di accoglienza vicino a Gaza si sono "ricongiunte con le loro madri", si legge nel comunicato, mentre l'account X dell'esercito israeliano ha pubblicato una foto di Emily Damari, una di questi tre ex ostaggi, in posa con sua madre. La giovane donna israelo-britannica, con la mano fasciata, sorride accanto alla madre Mandy Damari.
L'elicottero con a bordo i tre ostaggi liberati è arrivato allo Sheba Medical Center di Tel Aviv. Le tre donne sono in buona salute dopo ma riceveranno ulteriori cure in ospedale, hanno detto i medici secondo i media israeliani. I tre ostaggi rilasciati arrivate in ospedale insieme alle loro madri, "si riuniranno al resto delle loro famiglie e riceveranno cure mediche", hanno affermato le Forze di difesa israeliane (IDF) in una dichiarazione.
Applausi e lacrime tra la folla a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi. Come mostrano le immagini dei media, molte persone sono riunite nella città in attesa del rientro delle tre donne dal 7 ottobre nelle mani di Hamas. “Riporteremo tutti a casa”, ribadisce in un post su X il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.






Sabato prossimo rilascio del secondo gruppo
"Il rilascio del secondo gruppo di prigionieri israeliani (ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza) avverrà nella serata di sabato prossimo, settimo giorno dall'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco" con Israele. Lo ha detto all'agenzia Afp da Doha un esponente di Hamas coperto da anonimato, dopo il rilascio di tre donne avvenuto questo pomeriggio.
Chi sono le tre donne liberate da Hamas
I tre ostaggi di Hamas consegnati oggi pomeriggio alla Croce Rossa sono Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Romi Gonen, 23 anni, è stata sentita l'ultima volta alle 10,58 del 7 ottobre, mentre lei e le sue amiche cercavano di sfuggire all'assalto di Hamas al festival Supernova. Gonen era stata al telefono con sua madre, Meirav Gonen, per tutta la mattina, da quando i terroristi avevano iniziato l'attacco alle 6,30. Era in macchina con le amiche quando, alle 10,15, ha detto a sua madre che erano state colpite e che stavano sanguinando. Quando l'auto e' stata poi ritrovata, era vuota. Il telefono di Romi e' stato poi localizzato a Gaza.
Hamas: rilascio di prigionieri palestinesi
Hamas ha dichiarato di essere in attesa della lista dei 90 prigionieri palestinesi che Israele rilascerà oggi, come parte dell’accordo. Il gruppo ha affermato che l’accordo prevede il rilascio di 30 prigionieri palestinesi in cambio di ogni detenuto civile rilasciato. «L’occupazione dovrebbe consegnare a breve l’elenco delle donne e dei bambini che saranno liberati», si legge nella nota citata da Al-Jazeera.
Onu: Aiuti umanitari entrano a Gaza
Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 11:15 locali (10:15 in Italia). I primi camion di aiuti umanitari sono entrati 15 minuti dopo. Lo ha confermato Jonathan Whittall, capo dell’Ufficio Onu per gli Affari umanitari in Palestina, aggiungendo che negli ultimi giorni si sono intensificati i preparativi per la distribuzione degli aiuti.


Reazioni: famiglie e politica
Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha accolto con favore la notizia del rilascio di Romi Gonen, Doron Steinbrecher ed Emily Damari, dichiarando di attendere con ansia il loro ritorno e il ricongiungimento con le famiglie.
Sul fronte politico, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha minacciato di far cadere il governo se Israele non occupa la Striscia di Gaza. Parlando alla Radio dell’Esercito, ha sostenuto la necessità di insediare un governo militare temporaneo per sconfiggere Hamas.
Tajani: visita in Israele e Palestina
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha annunciato una visita in Israele e Cisgiordania per sostenere la fragile tregua. «L’Italia vuole essere garante di questa tregua e contribuire alla costruzione della pace», ha dichiarato, auspicando un futuro Stato palestinese che riconosca Israele.
Sfollati e aiuti
Migliaia di palestinesi, sfollati durante i 15 mesi di conflitto, stanno tornando nelle loro case a Gaza, spesso ridotte a macerie. Intanto, i primi camion di aiuti umanitari sono entrati attraverso il valico di Rafah, secondo quanto riportato dai media egiziani. Oltre 160 camion sono stati inviati ai principali valichi, inclusi Kerem Shalom e Al-Auja.
La situazione sul campo
La prima fase del cessate il fuoco dovrebbe durare sei settimane. Durante questo periodo, è previsto il ritiro graduale delle forze israeliane dal centro di Gaza e il ritorno degli sfollati. Ogni giorno, l’accordo prevede l’ingresso di 600 camion di aiuti umanitari, inclusi 50 con carburante, destinati in particolare al nord della Striscia, dove la situazione umanitaria è più grave.
Il bilancio della tregua
Nonostante l’inizio del cessate il fuoco, le ore precedenti sono state segnate da violenza. Secondo Hamas, 19 palestinesi sono stati uccisi durante i raid israeliani prima dell’entrata in vigore della tregua. Il Qatar, coinvolto nelle negoziazioni, ha confermato che i nomi dei tre ostaggi rilasciati oggi erano stati inviati in anticipo a Israele.
Mentre migliaia di agenti di polizia palestinesi sono stati dispiegati per mantenere l’ordine, le autorità locali invitano i cittadini a evitare le aree bombardate e seguire le istruzioni di sicurezza per prevenire ulteriori pericoli.