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L’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), è stata ritardata poiché Hamas non ha ancora presentato l’elenco degli ostaggi da rilasciare durante la giornata, come richiesto da Israele. Il premier Netanyahu ha confermato che la tregua non inizierà se non riceverà la lista degli ostaggi. Hamas ha ammesso un ritardo dovuto a “motivi tecnici”. La tregua, secondo quanto annunciato dal Qatar (che è stato Paese mediatore), avrebbe dovuto iniziare questa mattina alle 8:30 locali, le 7:30 in Italia. Nel primo giorno di tregua dovrebbero essere rilasciati 3 ostaggi israeliani, tutte e tre donne, e 95 prigionieri palestinesi. Hamas doveva fornire i nomi degli ostaggi almeno 24 ore prima del loro rilascio, che sarebbe dovuto essere alle 16 ora locale di domenica, le 15 in Italia.
Idf: “Cessate il fuoco non in vigore finché Hamas non rispetta impegni”
Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che l’esercito israeliano sta continuando a colpire nella Striscia di Gaza, poiché Hamas non sta rispettando l’accordo di cessate il fuoco. “Da questa mattina, Hamas non sta rispettando i suoi obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi,” ha dichiarato Hagari secondo quanto riporta il Times of Israel. “Per direttiva del primo ministro, il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non rispetterà i suoi obblighi.” L’Idf sta continuando a colpire a Gaza, finché Hamas non rispetterà gli obblighi dell’accordo”, ha dichiarato Hagari.
Idf: “Continuiamo gli attacchi nella Striscia di Gaza”
L’esercito israeliano afferma di essere ancora operativo a Gaza, mentre la disputa con Hamas sui nomi degli ostaggi da rilasciare ritarda l’inizio del cessate il fuoco. Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce principale dell’esercito, ha dichiarato che la tregua non inizierà fino a quando Hamas non consegnerà i nomi di tre ostaggi che verranno rilasciati domenica, facendo eco a una precedente dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Israele, tregua a Gaza ritardata
Salta la scadenza per l’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che non inizierà fino a quando Hamas non fornirà i nomi dei tre ostaggi che avrebbe dovuto rilasciare domenica in cambio di decine di prigionieri palestinesi. La disputa non era stata risolta quando il termine per l’inizio della tregua è scaduto alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia). Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, ha dichiarato che l’esercito “continua ad attaccare, anche ora, all’interno dell’arena di Gaza” e lo farà finché Hamas non rispetterà l’accordo.
Israele, recuperato corpo soldato ucciso a Gaza nel 2014
Israele ha dichiarato di aver recuperato i resti di un soldato ucciso nella guerra di Gaza del 2014, poche ore prima dell’inizio del cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi. Oron Shaul è stato ucciso nel precedente conflitto e i suoi resti sono stati trattenuti da Hamas. I corpi di Shaul e di un altro soldato, Hadar Goldin, sono rimasti a Gaza dopo la guerra del 2014 e non sono stati restituiti nonostante una campagna pubblica delle loro famiglie.
Hamas: “Ritardo su nomi ostaggi per ‘ragioni tecniche’”
Hamas ha attribuito il ritardo nella consegna dei nomi degli ostaggi israeliani da rilasciare a “ragioni tecniche.” In una dichiarazione ha affermato di essere impegnata nell’accordo di cessate il fuoco annunciato la settimana scorsa. Nel corso della giornata, Hamas dovrebbe rilasciare tre ostaggi in cambio di decine di prigionieri palestinesi, primo passo di un lungo processo volto a porre fine a una guerra durata 15 mesi. La prima fase del cessate il fuoco, della durata di 42 giorni, dovrebbe vedere la restituzione di un totale di 33 ostaggi da Gaza e il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi. La Striscia di Gaza devastata dovrebbe anche vedere un aumento degli aiuti umanitari.