«Non c'è nessuna guerra di religione». Inizia con queste parole il viaggio in Polonia di papa Francesco, all'indomani dell'uccisione di padre Jacques, sgozzato in una chiesa della Normandia da due giovani attentatori di origine araba. «La guerra c'è, ma è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli. Tutte le religioni vogliono la pace, capito? », ha concluso davanti a giornalisti con lui a bordo dell'aereo papale diretto a Cracovia, dove prenderà avvio la Giornata mondiale della gioventù.«Questo santo sacerdote - ha aggiunto Francesco, ricordando il sacerdote di Rouen - è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la chiesa, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini vengono uccisi. Pensiamo alla Nigeria. Non obiettate che quella è l'Africa: è guerra, e dobbiamo avere paura di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace». Bergoglio ha sottolineato che il mondo «è in guerra mondiale a pezzi», una guerra non organica ma comunque organizzata, diversa dalle due altre Guerre mondiali perché avviene con metodi diversi ma della stessa natura.Il suo rifiuto del concetto di "guerra di religione" per riferirsi ai sanguinosi attentati che negli ultimi mesi hanno duramente colpito l'Europa arriva a poche ore di distanza dall'appello lanciato dal grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, massima istituzione dell'Islam sunnita con sede al Cairo. «Uniamoci per far fronte al cancro del terrorismo», ha chiesto l'imam, condannando duramente l'attacco alla chiesa di Rouen: «Gli autori di questo barbaro gesto si sono spogliati dei valori dell'umanità e dei principi tolleranti dell'Islam, che predica la pace, ordina di non uccidere gli innocenti e il rispetto di tutti i luoghi di culto dei non musulmani».Il Pontefice è stato accolto all'aeroporto Giovanni Paolo II di Cracovia da una folla di giovani arrivati da 178 paesi e dalle autorità di stato polacche. «Non abbiate paura! » sono le prime parole di Francesco in un videomessaggio ai ragazzi che non hanno potuto essere in Polonia, «voglio stare vicino a voi e dirvi di guardare sempre avanti: guardate l'orizzonte e non lasciate che la vita vi metta muri davanti. Siete la nostra speranza». Il viaggio apostolico per celebrare la Giornata mondiale della gioventù, istituita proprio dal papa polacco Wojtyla, durerà fino a domenica e sono attesi oltre due milioni di ragazzi. Le autorità locali hanno aumentato i controlli di polizia, con un dispiegamento di forze che conta 12mila agenti e 40mila collaboratori alla sorveglianza e la prima giornata si è aperta con 20mila persone controllate e 226 fermati alle frontiere.