Non c’è pace in Egitto. Sono più di 350 le persone arrestate da venerdì per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, durante le quali è stato contestato il presidente Abdel Fattah al- Sisi, accusato dalla piazza di corruzione e abuso d’ufficio.

A sostenere i dati, la Commissione egiziana per i diritti e le libertà ( Ecrf) attiva al Cairo. Tra la persone arrestate c’è anche l’attivista e avvocato per i diritti umani Mahienour El- Masry ma non solo: in galera sono finiti anche molti giornalisti e studenti, spiega l’organizzazione in una nota.

Teatro delle manifestazioni di venerdì e sabato è sempre l’iconica piazza Tahrir al Cairo, ma le contestazioni si sono svolte anche in altre città egiziane come Suez e Alessandria.

E’ la prima volta che il presidente al- Sisi viene contestato dalla sua ascesa al potere nel 2014 dopo la deposizione di Mohammed al- Morsi e a scatenare la protesta è stato l’appello dell’attore e imprenditore Mohamed Ali.

Ali, che per 16 anni ha collaborato in progetti edilizi del governo egiziano, ha condiviso online un video diventato virale sui social media, in cui accusa al- Sisi e l’esercito egiziano di corruzione, chiedendone le dimissioni.

Da qui sono scattate le manifestazioni e migliaia di persone hanno invaso le piazze. E la repressione, purtroppo, non si è fatta attendere.