Ci si chiede se Carlo Nordio invertirà definitivamente la tendenza che vede il monopolio della magistratura nei ruoli dirigenziali di via Arenula, e se darà maggiore spazio all’avvocatura (che con Marta Cartabia aveva ottenuto l’incarico, attribuito a Filippo Danovi, di vice capo dell’ufficio legislativo). Da una parte va detto che ai vertici dell’Ufficio di Gabinetto e, appunto, del Legislativo, il neo guardasigilli ha individuato figure tutte provenienti dall’ordine togato: da Alberto Rizzo e Giusy Bartolozzi ad Antonio Mura.

Dall’altra, un primo segnale di un maggiore “pluralismo” nell’organigramma è arrivato già nei giorni scorsi con la nomina dell’avvocata Giuseppina Rubinetti a caposegreteria. E senza dimenticare che, a quanto risulta, lo stesso Nordio intende rinnovare diverse altre posizioni, nel frattempo, c’è un’altra avvocata ancora che da due giorni è in carica quale segretaria particolare del ministro: si tratta di Valentina Noce, 43 anni, di Rovigo. La civilista veneta vanta anche una significativa esperienza nelle istituzioni forensi, come ex presidente del Comitato Pari opportunità del Coa rodigino, e svolge, in parallelo, attività politica. È infatti consigliera comunale della Lega, sempre nella sua città.

Vanta una particolare competenza in ambito familiaristico (è tra l’altro iscritta all’Aiaf, Associazione italiana avvocati di famiglia), e un solido rapporto di stima con Nordio, rafforzatosi anche in occasione della campagna referendaria, quando la professionista rodigina organizzò, nello scorso mese di maggio, un evento per promuovere i 5 quesiti di Lega e Partito radicale, incontro al quale intervenne anche l’attuale guardasigilli.

A quanto sembra, Noce potrebbe decidere di non lasciare, almeno per il momento, il seggio in Consiglio comunale ( mentre ha dovuto ovviamente sospendersi dall’albo degli avvocati per l’intera durata dell’incarico a via Arenula). Risulta tuttora in carica come vicepresidente del Teatro stabile del Veneto.