Il quarantunesimo presidente degli Stati Uniti, George Bush senior, si è spento ieri all'età di 94 anni. L'uomo, che era diventato lo scorso novembre il presidente americano piu longevo della storia americana (raggiungendo i 93 anni ed i 166 giorni e superando cosi Gerald Ford che aveva 93 anni e 165 giorni quando mori nel dicembre 2006). Bush era da tempo malato di Parkinson, che lo aveva costretto su una sedia a rotelle. Il portavoce della famiglia Bush, Jim McGrath, ha spiegato che l'ex presidente, e deceduto poco dopo le 22 di venerdi, circa otto mesi dopo la morte della moglie, Barbara Bush, scomparsa lo scorso aprile all'eta di 92 anni. Annunciando la morte del padre, il figlio, George W. Bush, che e stato presidente dal 2001 al 2009, lo ha ricordato in dichiarazione come "un uomo di altissimo carattere e il miglior papa che un figlio o una figlia possano avere". Nessuna informazione sulle circostanze della sua morte sono state rilasciate, ma negli ultimi anni era stato ricoverato piu volte, riuscendo pero a riprendersi. Immediate le condoglianze dell'attuale presidente, Donald Trump: "Melania ed io ci uniamo alla nazione in lutto per piangere la perdita dell'ex presidente George H. Bush"; lo afferma, in una nota diffusa da Buenos Aires dove partecipa al G20. "Attraverso la sua autenticita essenziale, l'arguzia disarmante e l'incrollabile impegno nei confronti della fede, della famiglia e della nazione, il presidente Bush ha ispirato generazioni di suoi compatrioti americani al servizio pubblico" Anche l'ex presidente Obama ha scritto un tweet di cordoglio: "L'America ha perso un patriota e un umile servitore in George Herbert Walker Bush. I nostri cuori oggi sono pesanti, ma sono anche pieni di gratitudine. I nostri pensieri vanno a tutta la famiglia Bush e a tutti quelli che sono stati ispirati dall'esempio di George e Barbara". DALLA FINE DELLA GUERRA FREDDA ALLA GUERRA DEL GOLFO George Bush senior sara ricordato come il comandante in capo delle forze armate Usa nella guerra del Golfo, la prima in diretta tv grazie alla copertura della Cnn. Un conflitto in cui gli Usa attaccarono l'Iraq alla guida di una coalizione composta da 35 stati formatasi sotto l'egida dell'Onu, cacciando le forze di Baghdad dal Kuwait ma senza rimuovere dal potere Saddam Hussein. La prima guerra del Golfo fu la reazione all'invasione del Kuwait, il 2 agosto del 1990, un'aggressione gratuita di uno Stato sovrano e pacifico che scosse l'opinione pubblica mondiale. Il 4 agosto Bush decise l'intervento militare che fu preparato meticolosamente nei sei mesi successivi mentre ne le sanzioni, ne le pressioni degli altri Paesi arabi riuscivano a indurre Saddam a ritirarsi. L'Arabia Saudita acconsenti a Washington di ammassare quasi mezzo milione di soldati americani e un imponente dispositivo bellico lungo il confine iracheno. La guerra iniziò la notte del 17 gennaio 1991, con i bombardamenti dell'aviazione Usa che grazie alle nuove tecnologie furono documentati dalle tv americane in Arabia Saudita e persino da Baghdad, con le immagini del cielo solcato dai proiettili traccianti e illuminato dalle esplosioni. E' stata stata la prima guerra "in diretta TV": una guerra le cui immagini per la prima volta furono mostrate sugli schermi dei televisori di tutto il mondo con tre giornalisti della Cnn - Bernie Shaw, John Holliman, e Peter Arnett - che fecero la storia del giornalismo raccontando il conflitto in diretta dalle citta sotto attacco.  Il 28 febbraio il presidente Bush proclamò un cessate il fuoco unilaterale, essendo ormai completata la liberazione del Kuwait. Si pensò che il regime sarebbe imploso, ma le rivolte di curdi e sciiti furono soffocate nel sangue e Saddam rimase al potere altri 12 anni, fino alla guerra portata da un altro Bush. George H. W. Bush fu l'uomo che firmò la fine della Guerra Fredda. I 12 anni di Bush Senior alla Casa Bianca furono quelli che segnarono la fine del lungo conflitto a distanza con l'Unione sovietica. Il primo passo fu l'avvio, deciso da Reagan, delle trattative con l'Urss per la limitazione degli arsenali nucleari, lo Start che fu firmato da Bush e Gorbaciov il 31 luglio 1991 e seguito dallo Start II (che limitava i missili a testata multipla) firmato da Bush in chiusura di mandato, il 3 gennaio 1993. La presidenza Bush prese avvio in un anno cruciale per i rapporti fra Occidente e Paesi comunisti. L'Urss era in piena crisi economica e il 15 febbraio di quell'anno completo il ritiro dall'Afghanistan. La caduta del Muro (demolito definitivamente due anni dopo) nel 1989 era stata la materializzazione della fine della contrapposizione dei blocchi. Nel vertice di Malta del 3 dicembre 1989 Mikhail Gorbaciov e George H. W. Bush dichiararono la fine della Guerra Fredda. Il presidente americano si trovò a gestire la transizione del mondo verso uno scenario completamente nuovo. In modo violento, come la cacciata e l'uccisione di Nicolae Ceausescu in Romania nel dicembre 1989, o democratico come l'elezione di Lech Walesa alla presidenza della Polonia che nel dicembre 1990 si insedio al posto del generale Wojciech Jaruzelski il Blocco dell'Est si sgretolo. Nel 1991, il giorno di Natale, l'atto finale: la bandiera rossa dell'Urss fu ammainata e sostituita dal tricolore di una Russia ora alla guida di una Confederazione degli Stati Indipendenti.