Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato che una delegazione dello Stato ebraico sarà a Roma domani per i negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riporta Kan. In precedenza era stato Axios a scrivere del vertice, cui dovrebbero partecipare anche i rappresentanti di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Anche il canale egiziano Al-Qahara Al-Ahbariya, citando una fonte, scrive che una «una delegazione egiziana per la sicurezza parteciperà» all’incontro di Roma, che «rientra nell’ambito degli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo di cessate il fuoco. L’Egitto ha sottolineato a tutte le parti partecipanti che occorre raggiungere una formula che garantisca la libertà di movimento dei cittadini di Gaza, il ritiro completo dal valico di Rafah, il cessate il fuoco immediato e l’ingresso di aiuti alimentari» nella Striscia di Gaza.

Fonti coinvolte nel processo negoziale per arrivare a un accordo per una tregua in Medioriente e per la liberazione degli ostaggi temono che le nuove condizioni poste dal premier israeliano, Benjamin Netanyanu, possano «provocare una crisi» nei colloqui. Lo riporta Ynet. «Lui pensa che indurendo la posizione di Hamas riuscirà a ribaltarla ma qui si sta facendo una scommessa pericolosa sulla vita degli ostaggi. Non c’è più tempo», afferma la fonte. Prima di recarsi negli Stati Uniti, prosegue, «Netanyahu aveva creato aspettative in modo da poter migliorare la nostra posizione in seguito».

Netanyahu vuole l’istituzione di un meccanismo per monitorare il movimento di armi e militanti palestinesi dal sud della Striscia di Gaza al nord e il mantenimento del controllo israeliano del ”Corridoio Filadelfia”, la striscia di terra tra Gaza e l’Egitto. Secondo quanto riportato dal sito israeliano Walla, l’incontro di domenica «non dovrebbe includere negoziati dettagliati sulle restanti lacune, ma concentrarsi principalmente sulla strategia da seguire». Un funzionario israeliano - citato sempre da Walla - ha escluso che a Roma si possa arrivare ad una svolta. Secondo lui, non ci sono segnali che la pressione di Biden su Netanyahu abbia convinto il premier ad ammorbidire le sue nuove richieste. 

Benjamin Netanyahu da Mar-a-Lago, in Florida, dove ha incontrato Donald Trump, ha dichiarato: «Stiamo cercando di ottenere un accordo» e «se Hamas capisce che non c’è differenza tra Israele e gli Stati Uniti questo lo accelererà». Il premier israeliano, riferendosi alle parole pronunciate dalla vice presidente Kamala Harris dopo il loro incontro di giovedì, ha aggiunto: «Spero che quei commenti non cambiin la cosa». Solo «il tempo dirà» se il viaggio negli Usa ha avvicinato la prospettiva di un cessate il fuoco. «Vogliamo un accordo e ci stiamo lavorando», ha aggiunto.

Donald Trump ha criticato le parole di Kamala Harris dopo l’incontro di giovedì con 

Netanyahu: «Penso che le sue osservazioni siano state irrispettose», ha detto. «Non sono state molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo spetta a loro», ha aggiunto l’ex presidente.