La Spagna preferisce il Pp. Alle elezioni delle regioni autonome di domenica, i socialisti del Psoe sono affondati con il risultato peggiore nei Paesi Baschi dal 1980, ossia dalle prime elezioni dopo la dittatura. E il peggior risultato in Galizia dal 1997.I popolari invece hanno ottenuto una vittoria storica in Galizia. Per la terza volta infatti il presidente della giunta galiziana del Pp, Alberto Núñez Feijóo, ha ottenuto la maggioranza assoluta (54% con 41 seggi), e risulta essere il primo presidente di una regione autonoma in Europa che, nonostante la crisi economica, vince per la terza volta consecutiva superando i 38 seggi di maggioranza assoluta. Le previsioni per il presidente senza maggioranza Mariano Rajoy, non apparivano, alla vigilia, cosí rosee. Il Pp, nonostante il caos all'interno del partito per i numerosi casi di corruzione (l'ultimo ha investito tutta la giunta comunale valenciana) risulta rafforzato adesso per una prossima proposta di investitura. Certo è che, come commentano i maggiori giornali spagnoli, più che di Rajoy, è la vittoria di Alberto Feijóo, che si candida come futura stella del partito popolare spagnolo. La coalizione En Marea formata da Podemos e tre partiti di sinistra galiziani (En Marea-Anova-Esquerda Unida) non sfonda, ma si gode il pareggio di seggi (14) con i socialisti di Pedro Sánchez, collezionando però più voti.Nei Paesi Baschi il Pnv, il partito nazionalista basco di cento destra, vince non raggiungendo la maggioranza assoluta di 38 seggi, ma imponendosi come la forza principale della giunta con 29 seggi, seguito dai 17 seggi del partito nazionalista basco di sinistra Eh Bildu. Terzo partito è la coalizione di Podemos con i partiti baschi di sinistra (Esker Anitza e Equo) con 11 seggi. Pp e Psoe raggiungono solo 9 seggi, ma storicamente la regione autonoma dei Paesi Baschi è uno degli ultimi baluardi (assieme alla Catalogna e una parte dell'Andalusia) della sinistra.Prima di questi risultati, si era profilata la possibilità di proporre un governo di sinistra alternativo di Psoe e Podemos, da presentare in caso di un ennesimo fallimento di Rajoy. Ma la leadership di Pedro Sánchez, dopo l'ennesima batosta politica, è sempre più a rischio e lo stesso segretario generale del Psoe ha annunciato, dopo i risultati di domenica, di voler convocare un congresso di partito con primarie ad ottobre. Questa mossa però è stata criticata da parte dello stesso partito di Sánchez, che giudica delle primarie senza un governo in carica e, a ridosso di probabili terze elezioni a dicembre, un atto di irresponasabilità e una chiara ammissione di debolezza. Sparisce infine, dalla scena politica regionale di Galizia e Paesi Baschi, Ciutadanos, il partito di centro del camaleontico Albert Rivera.A pochi mesi da possibili terze elezioni, non sembra esserci una alternativa di sinistra unita, coerente e immediatamente identificabile, allo strapotere politico e finanziario del PP di Mariano Rajoy.