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IL REPORT DELL’EX MINISTRO CESARE DAMIANO SUI “DANNI COLLATERALI” DELLA PANDEMIA
Da gennaio a ottobre sono state autorizzate tre miliardi e 636 milioni di ore di cassa, con un balzo del + 1.494% rispetto al 2019
La seconda ondata di coronavirus ha prodotto in Italia una crisi economica che si aggiunge a quella già generata dalla prima ondata di marzo e aprile, e che renderà ancora più difficile la risalita nel 2021 e negli anni a venire. Tra gli studi che lo dimostrano c’è il report Cassa integrazione del centro studi Lavoro& Welfare presieduto dall’ex ministro del Lavoro e deputato del Pd, Cesare Damiano. L’analisi testimonia come, dopo un calo ad agosto e settembre, a ottobre l’autorizzazione di ore di cassa integrazione è tornata a risalire, con un aumento rispetto al mese precedente del 47,6% equivalente a 376 milioni di ore. «Questi dati ci dimostrano la gravità del momento che stiamo attraversando spiega lo stesso Damiano - anche se non tocchiamo le vette di aprile e maggio, quando la Cig raggiunse rispettivamente 855 e 871 milioni di ore autorizzate, la situazione è del tutto anomala ed è giusto non abbassare la guardia come invece è stato incautamente fatto durante l’estate». Dall’inizio della pandemia, da gennaio a ottobre, sono state autorizzate tre miliardi e 636 milioni di ore di cassa, che supereremo i quattro miliardi se l’aumento dovesse continuare di pari passo nel mese di novembre. «Cifre mai viste», sottolinea l’ex ministro, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 del 1.494%. Da osservare anche la perdita salariale per i lavoratori: in dieci mesi è di quasi dieci miliardi. Tuttavia il centro studi fa notare che le ore sulle quali si basano i calcoli sono quelle autorizzate dall’Inps, ma il “tiraggio”, cioè il consumo reale, ammonta al 42%.
Tra aprile e ottobre la situazione ha visto un aggravamento che ha una lettura più articolata se visualizzato per aree geografiche: Nord Ovest (+ 1.976%); Nord Est (+ 2.429%); Centro (+ 1.186%); Sud (+ 735%); Isole (+ 1.378%).
Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria ( Cigo), aumenta sul 2019 del 1.965%, quella straordinaria ( Cigs) del 22,4%, mentre quella in deroga del 53.836%. I fondi di solidarietà ( Fis), dall’inizio del 2020 fino a ottobre, rispetto allo stesso periodo del 2019, aumentano infine del 7.093%. «Ci siamo illusi che con l’estate il virus sarebbe stato debellato e questa illusione abbiamo accompagnato un liberi tutti con assembramenti in spiaggia e in discoteca - commenta Damiano - ora stiamo pagando il prezzo di questa leggerezza, tant’è che c’è una relativa simmetria tra i dati dell’aumento della cassa integrazione e quelli relativi, a partire dal mese di ottobre, dell’aumento di contagi e decessi». La normalità della cassa integrazione è rappresentata dai primi tre mesi del 2020, nei quali dal report emerge che sono state autorizzate in media 22 milioni di ore. Con più di 800 milioni di ore autorizzate a aprile e maggio, Damiano definisce il balzo come «gigantesco». Le cifre raggiunte a ottobre e quelle ipotizzabili a novembre, tuttavia, fanno presagire che l’aver evitato in tutti i modi un nuovo lockdown abbia in qualche modo limitato le conseguenze nefaste della seconda ondata, ma occorre prudenza. «Si è cercato di limitare i danni ma se si allenta di nuovo la presa si corre il rischio di avere una terza ondata di contagi - conclude l’ex ministro -. Siamo in una specie di guerra e dobbiamo comportarci di conseguenza, facendo attenzione alla salute compatibilmente con le necessità legate all’economia »