Il presidente eletto Donald Trump, che si insedia alla Casa Bianca ufficialmente nel prossimo gennaio, ha promesso durante la campagna elettorale di procedere con delle espulsioni di massa di immigrati. Una vera e propria deportazione che costituirebbe una pietra miliare della sua amministrazione entrante.

Trump ha attaccato violentemente Biden sul tema facendo finta di non conoscere i dati dell'Immigration and Customs Enforcement. L'ultimo rapporto dell'ICE infatti rivela che l'amministrazione Biden ha effettuato un numero record di espulsioni lo scorso anno, superando anche le cifre del primo mandato di Trump, una politica che si è concentrata in gran parte sulla sicurezza pubblica e sulle minacce a quella nazionale. Gli immigrati espulsi dagli Stati Uniti sono stati 271.484, segnando il livello più alto di deportazioni dal 2014.

Circa il 32% di queste espulsioni riguardavano persone con precedenti penali. L'ICE ha anche arrestato 113.431 immigrati, di questi, 81.312 erano criminali condannati o avevano accuse penali pendenti al momento dell'arresto. Altri fattori che hanno determinato l'aumento del numero sotto Biden sono stati i negoziati con i paesi per aumentare il numero di voli, nonché gli sforzi diplomatici con i paesi dell'emisfero orientale come la Cina.

Dal 1° ottobre 2023 al 30 settembre 2024 l'ICE ha rimandato ai paesi di origine persone di quasi 200 paesi diversi, si è trattato principalmente di chi aveva attraversato illegalmente il confine tra Stati Uniti e Messico. La sfida piu grande per i funzionari dell'amministrazione Biden è quella ingaggiata lungo il confine meridionale, correlata anche a una contemporanea migrazione record da tutto il mondo.

Una situazione in ogni caso difficoltosa come ha confermato il direttore dell Immigration and Customs Enforcement, Patrick Lechleitner nel rapporto: «Nel corso dell'anno, l'agenzia è stata chiamata a fare di più senza finanziamenti commisurati, lavorando entro i confini delle risorse tese e delle priorità concorrenti, sostenendo costantemente il Dipartimento della Sicurezza Nazionale e le sue agenzie componenti nei loro sforzi per rendere sicuro il confine».

E così mentre gli uomini di Trump continuano a fare propaganda sui piani per detenere e deportare gli immigrati privi di documenti su larga scala, anche loro in realtà dovranno prepararsi ad affrontare ciò che Biden e i suoi predecessori non sono mai riusciti a cambiare: risorse e personale limitati. Non a caso Tom Homan, che Trump ha scelto come responsabile del controllo della frontiera nella squadra della sua amministrazione, ha già fatto sapere che avrà bisogno di finanziamenti dal Congresso per rafforzare le risorse dell'agenzia e mantenere le promesse del presidente eletto.

Secondo Homan si ha bisogno di un minimo di 100mila posti letto per detenere gli immigrati, più del doppio dei 40mila per cui l'ICE è attualmente finanziato. Inoltre servono più agenti che attualmente sono circa 6mila. Durante l'amministrazione Biden sono state introdotte linee guida concentrate più strettamente sugli immigrati che rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale, quella delle frontiere o la sicurezza pubblica.

La stessa linea che sembra vogliano applicare i repubblicani ma che, come già annunciato, mirerà massivamente anche all'espulsione di chi risulta privo di documenti. Ci sono circa 1,4 milioni di persone negli Stati Uniti con ordini finali di rimpatrio ma molti di loro non possono essere rimandati nei loro paesi d'origine perché non verrebbero accolti oppure c'è ancora una qualche sorta di scappatoia disponibile attraverso il sistema di immigrazione.