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Il ministro Speranza ieri sera ha confermato: "Da mercoledì 3 giugno di nuovo possibili gli spostamenti fra regioni"
«Dobbiamo provare ancora a governare la curva» dei contagi da Covid-19 «in un momento in cui le varianti rendono il virus più difficile da gestire e più veloce nel contagiare. Abbiamo bisogno di richiamare tutti alla massima prudenza, ci aspettano settimane non facili. Ma guardiamo con fiducia al futuro, abbiamo vaccini efficaci e sicuri. Molte più dosi sono in arrivo e avremo più opportunità di costruire spazi come questo a Roma Termini. Ci saranno sempre più luoghi in Italia in cui ci si potrà vaccinare». Lo ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo all’evento promosso da Ferrovie dello Stato per presentazione del treno sanitario realizzato per un utilizzo in caso di emergenze e dell’Hub vaccinale nella stazione di Roma Termini. Contenere la curva e portare avanti la campagna vaccinale è il «duplice obiettivo» illustrato dal ministro per «le settimane non facili che abbiamo davanti». «L’unica chiave per vincere questa sfida è l’unità. Non basta un’ordinanza, non basta un Dpcm. C’è bisogno dell’impegno di ognuno di noi e dello sforzo di ciascun cittadino. I comportamenti individuali sono e restano la chiave più importante per piegare la curva» dei casi di Covid-19 «e far ripartire il nostro Paese», aggiunge Speranza. «AstraZeneca potrà essere somministrato a tutte le generazioni. A giorni uscirà una circolare per il via libera anche agli over 65. Noi dobbiamo vaccinare in primis le persone più fragili e deboli. In Italia siamo partiti dalle persone di più di 80 anni perché nei decessi di questo anno orribile per Covid, 6 su 10 avevano più di 80 anni», aveva annunciato ieri il ministro della Salute ospite a "Mezz’ora in più" su Raitre. «Prima avevamo 3 vaccini, di cui solo 2 (Pfizer e Moderna ndr) - ha aggiunto - utilizzabili per tutte le generazioni e Astrazeneca per la popolazione sotto i 65. Senza più limitazioni di età per Astrazeneca copriremo più facilmente le fasce d’età». «Abbiamo vaccinato più di 5 milioni di persone. Il prossimo trimestre sarà decisivo per aumentare i numeri. Nel primo abbiamo pagato la limitazione delle forniture, ma dal primo aprile sono in arrivo oltre 50 milioni di dosi e puntiamo ad un numero molto alto di vaccini, circa la metà della nostra popolazione», ha detto sottolineando che «entro l’estate tutti gli italiani che vorranno devono poter avere la dose del vaccino». «Di media siamo sulle 180mila vaccinazioni al giorno. Con l’arrivo di nuove dosi i numeri aumenteranno in maniera progressiva. Tra i vaccini, c’è anche quello Johnson & Johnson monodose. Un fatto sul piano logistico molto rilevante», ha detto. «Questo è un mese complicato. Bisogna avere coraggio di dirlo e dire la verità. Le varianti sono un fatto nuovo, hanno prodotto una nuova fase espansiva e di accelerazione dell’epidemia. Secondo i nostri studiosi, la variante inglese riesce a diffondersi con una maggiore velocità tra il 35% e il 40% in più rispetto al ceppo originario. Oggi, secondo le analisi almeno il 54% dei casi in Italia è legato a questa variante», ha detto. «Sulle varianti - ha spiegato - gli studi sono in corso, la scienza non ha soluzione immediata o la bacchetta magica. Sta analizzando la questione, anche di variante brasiliana, sud africana e ulteriori. Bisogna capirne ancora l’impatto, la certezza è che le varianti sono presenti e rappresentano una nuova sfida». «Ho una opinione: se un vaccino funziona ed è sicuro mi interessa poco la nazionalità scienziati che ci hanno lavorato. Per cui sono aperto allo Sputnik come ad altri vaccini in giro per il mondo, purché i controlli delle agenzie preposte abbiamo buon fine. Se c’è l’ok di Ema ed Aifa siamo pronti a collaborare con la Russia, anche in tempi brevi», ha detto. «Lockdown? Penso che in Italia abbiamo enormi differenze tra territori e il modello costruito serve per fotografarle. Un conto è la situazione in Sardegna ad esempio dove l’indice di contagio è basso, un altro sono le regioni più in sofferenza che si stanno avviando verso la zona rossa o arancione rafforzata», ha detto. «Mi aspetto più regioni verso il rosso, con le ordinanze che sottoscrivo più restrittive - ha aggiunto - Noi stiamo monitorando la curva dei contagi, ma con le varianti del virus mi aspetto misure più rigide. Stiamo intervenendo con massimo rigore, le valutazioni vengono fatte giorno per giorno. La vaccinazione di massa deve andare avanti a prescindere dalle misure e queste vanno adeguate all’andamento della curva epidemiologica». «È cambiato tanto intorno a me in queste settimana ovviamente, ma non il testo su cui ho giurato ovvero la Costituzione. Io sono fedele al mandato. Arcuri e Borrelli? È chiaro che siamo in un quadro politico ora molto diverso, ma il lavoro è sempre per l’interesse nazionale. Durante l’emergenza c’era bisogna della massima unità del paese, anche nella fase di governo precedente. Era la mia opinione con Conte 2 e lo è oggi. Correre sulla vaccinazioni, salvare vite, non è obiettivo di una parte politica, ma di tutto il paese», ha detto. «Sconfessione del passato? Non c’era più maggioranza parlamentare - ha aggiunto - e quando non si hanno i numeri in Parlamento o si va alle elezioni o si fa un nuovo governo. Tante forze politiche hanno risposto al presidente. Questo non è un governo politico, ma legato all’emergenza in cui convivono anche forze anche alternative. Sul lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo la mia opinione è positiva».