Jesus. com. Ossia Eduardo Cunha l’evangelico, il presidente della Camera del Brasile, il regista che ha orchestrato il voto di domenica notte per il via libera all’impeachment della presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, per maquillage fiscale ai conti dello Stato.Miracolato dalla probabile destituzione sarà Michel Temer, il numero 2 di Dilma. Sarà lui a capo del governo per tutto il tempo della durata del processo in Senato, ma a muovere i fili del voto è stato il suo provvidenziale compagno di partito (del pmdb), il grande cospiratore, l’ineffabile Cunha, che è anche il padrone di Dio in Internet.Facebookjesus. com. br, facejesusbook. com. br, Jesusyahoo. com. br. Tutta roba sua, 287 nomi di siti internet sono registrati a suo nome, tutti religiosi, 154 contengono il nome Jesu. La sua militanza dentro le chiese evangeliche ha costruito prima una carriera politica e poi un impero economico. Anche otto delle sue auto di lusso sono a nome di una società che si chiama Jesus. Anche la Porsche Carrera di sua moglie. Ha i magistrati alle calcagna per conti segreti in Svizzera in cui, l’accusano inquirenti sventolando documenti firmati come prova, avrebbe nascosto milioni di dollari rubati a Petrobras, l’impresa pubblica del petrolio brasiliano. Quando si è fatto intervistare dalla “Folha de Sao Paulo”, per difendersi ha detto di non essersi proprio accorto di aver ricevuto quattro anni fa un milione e trecentomila franchi svizzeri nel suo conto.Cunha ha dalla sua un piccolo esercito a disposizione, l’intera pattuglia dei deputati evangelici, 75 soldatini. Possono sembrare pochi in una Camera di 513 seggi (il pt, partito di governo ha 64 deputati), ma giocando di sponda con ex militari ed estrema destra, riescono a condizionare con molta efficacia i lavori parlamentari. E trovano preziosi alleati anche a sinistra. Perché nessuno, nel Brasile che fu cattolico e da anni è l’Eldorado delle chiese elettroniche importate dal nord America, può permettersi di far politica ignorando il potere dei predicatori che spopolano nelle favelas, finanziati da fiumi di dollari: un po’ in arrivo dagli Stati uniti, un po’ dai narcos locali. Lo sa bene Dilma che per farsi rieleggere ha dovuto riceverne alcuni, tenerli buoni, anche fingere di raccogliersi in preghiera con loro. E digerire un presidente evangelico alla Camera. Si è visto domenica con quali risultati.Ha dovuto, perché nonostante il dibattito prima delle ultime politiche sia stato giocato tutto a sinistra sui temi imposti dalla nuova classe (quasi) media degli ex poveri che chiedevano un avanzamento dei diritti sociali, il Parlamento uscito dalle urne è risultato il più conservatore degli ultimi venti anni.Mai eletti tanti ex colonnelli, guide religiose e portavoce vari della destra agraria come alle ultime politiche. Aumentati del 30% ex poliziotti e ex militari tra gli eletti, tutti schierati in favore della giustizia fai da te, pedine utili alla lobby delle armi.A chi hanno rubato il posto? Ai sindacalisti, si direbbe, passati da 83 a 46. Gi evangelici hanno infilato militanti fedeli ovunque. A loro si deve il boom di preferenze per personaggi di quarta fila del partito progressista (pp) che, nonostante il nome, difende un’idea molto conservatrice della società. A Rio de Janeiro, per esempio, i voti degli evangelici hanno gonfiato il risultato del deputato più votato: Jair Bolsonaro (pp) ha ottenuto 460mila voti, quattro volte quelli che prese nel 2010. Il suo cavallo di battaglia è l’ostracismo contro gli omosessuali.Tanto abile è stato Cunha a valorizzare il nuovo conservatorismo alla Camera, da riuscire a far largo a un progetto di legge per complicare la possibilità di abortire alle donne vittime di stupro. Perché non possano abortire se prima di andare dal medico non sono andate personalemnte al commissariato di polizia a denunciare la violenza.E’ anche il padrino della leggina messa a punto dalla lobby Dio and company perché le chiese possano accedere direttamente al Tribunale supremo per impugnare leggi da modificare a loro immagine perché non "interferiscano né direttamente né indirettamente nel sistema regligioso o nel culto". Lui ha curato il progetto di legge perché le coppie gay perdano lo status di matrimonio a tutti gli effetti e non abbiano così diritti in materia ereditaria, custodia dei figli e assicurazioni sanitarie. La santa alleanza tra nuovi religiosi fanatici e vecchi poteri conservatori ha formato la "Triple B". Buey, bala, y biblia (vacche, pallottole e bibbia). Un potere trasversale fatto di portaborse di latifondisti, lobby delle armi e credenti esaltati.Il pt dell’ex presidente Lula non ha saputo tenere a bada Cunha perché mai come in questa legislatura ha avuto bisogno dei voti avvelenati del suo partito, il partito del movimento democratico brasiliano, il pmdb, il partito del governo a tutti i costi e con chiunque. Il pmdb, fondamentale ago della bilancia del sistema politico brasiliano, non presenta mai un candidato presidenziale proprio, però governa sempre. O si allea con il pt o si allea con il psdb, dipende da chi vince, lo decide sempre dopo il risultato. Mai prima. L’ultima volta si è schierato invece con la Rousseff fin dal primo turno. Ha una capillare presenza sul vastissimo territorio brasiliano. Ed è riuscito ad imporre Temer come secondo. Quello che ora mezzo Brasile chiama "O traidor".