Le rivelazioni secondo cui alcuni esponenti dell'estrema destra tedesca del partito AfD hanno discusso di piani di deportazione di massa di immigrati hanno portato in piazza decine di migliaia di persone, che protestano in molte città tedesche, chiedendo che il partito xenofobo venga bandito. L'appello alla “maggioranza silenziosa” è stato raccolto negli ultimi giorni a Colonia, Lipsia, Norimberga fino ad Amburgo oggi, mentre nel fine settimana sono in programma altre manifestazioni, circa un centinaio. Il cancelliere Olaf Scholz e il ministro degli Esteri Annalena Baerbock si sono uniti ad un raduno spontaneo a Potsdam, dove entrambi vivono, mentre anche gli allenatori della Bundesliga e i vescovi della chiesa si sono esposti contro l'AfD. L'allenatore dell'SC Freiburg Christian Streich ha affermato che «chi non fa nulla adesso non ha imparato nulla dalla scuola o dalla storia». La mobilitazione è stata la reazione alla notizia, diffusa dalla testata investigativa Correctiv, che in un incontro a Postdam di esponenti della destra xenofoba avevano discusso dell'espulsione di immigrati e di cittadini non assimilati. Tra i partecipanti ai colloqui c'era Martin Sellner, leader del Movimento Identitario austriaco, che aderisce alla teoria del complotto della “grande sostituzione” secondo la quale esiste un complotto da parte dei migranti non bianchi per sostituire la popolazione bianca “nativa” europea. La notizia del raduno ha provocato reazioni in tutta la Germania in un momento in cui l'AfD è in forte crescita nei sondaggi, a pochi mesi dalle tre principali elezioni regionali nella Germania orientale, dove è più forte. La «maggioranza silenziosa deve svegliarsi e prendere una posizione chiara contro l'estremismo in Germania», ha affermato il capo dell'intelligence nazionale Thomas Haldenwang. Scholz ha affermato che qualsiasi piano per espellere immigrati o cittadini equivale a «un attacco contro la nostra democrazia e, di conseguenza, contro tutti noi» e ha esortato «tutti a prendere posizione: per la coesione, per la tolleranza, per la nostra Germania democratica»