C’era una volta Scotland Yard, con la sua aura di polizia super efficiente e dal volto umano, protagonista di romanzi e film. Magari un po demodé nell'immaginario, rispetto ai Rambo americani, ma un fiore all'occhiello per il governo del Regno Unito e Sua Maestà. Fasti del passato perché da anni la reputazione dei famosi bobbies è radicalmente cambiata. I vertici del Met (la polizia metropolitana) hanno infatti lanciato una campagna di trasparenza e pulizia nella regione di Londra, per fronteggiare la deriva violenta degli agenti.

Dalle pagine di un rapporto presentato alla stampa i poliziotti inglesi ne escono con le ossa rotte. Omofobi, razzisti e corrotti, nonché in alcuni casi macchiati da reati gravissimi come la violenza sessuale. Un campionario di nefandezze che ha portato, solo per il momento, a sanzionare almeno mille agenti. Secondo Stuart Cundy, vice commissario aggiunto della polizia britannica, l'operazione vuole individuare quelle che vengono definite, come sempre ad ogni latitudine, mele marce. Solo che il paniere sembra molto grande visto che sono stati annunciati centinaia di provvedimenti disciplinari che vanno dai semplici richiami a veri e propri allontanamenti dal corpo di appartenenza. La Metropolitan Police conta un effettivo di 34 mila agenti, la situazione sembra essersi incancrenita da molto tempo e da oltre un anno sta affrontando una crisi interna devastante unita a un drastico calo di popolarità. La ragione sta in una serie di scandali gravi, i resoconti del rapporto individuano senza dubbio condotte istituzionalmente razziste, sessiste e omofobe.

Le cifre sono impietose, nell’ultimo anno, 201 agenti di polizia sono stati sospesi e circa 860 sono stati trasferiti. Inoltre, circa 100 agenti sono stati licenziati per cattiva condotta (il 66% in più rispetto agli anni precedenti) e 275 sono attualmente in fase di processo disciplinare. Numeri che indicano come un agente su 34 è stato sottoposto a qualche tipo di indagine e sanzione. Il repulisti annunciato, data l'ampiezza e la gravità di reati non avrà tempi brevi. Si parla di almeno un paio di anni e lo stesso Cundy non ha nascosto la necessità di riforme immediate che vadano in profondità. La portata di tutto ciò è uno scotto da pagare per recuperare almeno un po 'di credibilità, la condotta dei poliziotti infatti rischia di riflettersi pesantemente sulla politica, la prova nel fatto che il rapporto è stato voluto dalla Camera dei Lord.

Tra gli scandali che hanno travolto Scotland Yard, la condanna all'ergastolo di David Carrick, l'agente che si è macchiato di stupri e aggressioni sessuali ai danni di dodici donne. Uno stupratore seriale che ha potuto agire indisturbato per anni protetto dalla sua divisa. Non un caso isolato, perche nel 2021 la reputazione della polizia londinese venne sfregiata da un altro agente riconosciuto colpevole di una violenza sessuale. Gli uomini sanzionati sono solo quelli protagonisti di casi gravi, di alto profilo, come ha riconosciuto la dirigenza del Met, segno che andando avanti nelle indagini potrebbero emergere reati analoghi tali da mettere in forse la stessa legittimità della polizia.

Stupisce che si è arrivati a questo punto molto in ritardo, due anni fa venne ordinato un rapporto indipendente che portò alle stesse conclusione: se non si fossero messi in campo cambiamenti radicali si sarebbe anche potuti giungere alla decisione di smantellare un corpo di polizia che ha fatto storia nel Regno Unito. Ma negligenze, errori, abusi, insabbiamenti e reati insieme a coperture piu o meno inconfessabili bloccarono i tentativi di riforma. Basta tornare al 2016 quando Scotland Yard avviò senza successo un'indagine penale rispetto alle affermazioni di tre agenti, condannati e poi assolti per cattiva condotta, i quali accusarono la Commissione indipendente per i reclami della polizia (IPCC) di aver deliberatamente nascosto delle prove, il segnale già allora che il dipartimento di polizia stava diventando un campo di battaglia.