“Se il governo davvero vuole ridurre i prezzi dei voli da e per Sardegna e Sicilia, tolga le tasse addizionali aeroportuali”. Lo ha detto all'Adnkronos il ceo group di Ryanair Michael O' Leary, anticipando che al tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso “la nostra richiesta al governo italiano è di ridurre le tasse addizionali aeroportuali”.

Se lo faranno “noi raddoppieremo i voli verso Sicilia e Sardegna e i prezzi scenderanno. È un concetto semplice di mercato: se aumenti l'offerta, i prezzi scendono. Se riduci i voli, i prezzi salgono”, ha spiegato O'Leary, sottolineando che “i nostri passeggeri non devono pagare le pensioni dei piloti di Alitalia, che è il motivo per cui la tassa è stata inventata”. Diversamente, come conseguenza del decreto caro voli del governo che limita appunto le tariffe per i viaggi verso la Sardegna e la Sicili, Ryanair ridurrà il suo operativo invernale anche in Sicilia, tagliando “un 10% di voli domestici”, dopo aver ridotto i voli in Sardegna. “Le nuove rotte di quest'inverno da Orio e Malpensa saranno solo internazionali e non domestiche”.

Giovedì prossimo, ha garantito l'amministratore delegato di Ryanair, “parteciperemo al tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso” dopo che “ieri abbiamo avuto un incontro con un suo funzionario”, anche se “nessuno ha la minima idea di come funzionerà questo decreto” prezzi, definito “illegale”, “stupido” e basato su dati “falsi” e “spazzatura”. “Il ministro Urso ha tolto le batterie per impedirci di fare la presentazione”, ha scherzato poi il fondatore della compagnia nel momento in cui si è bloccato il telecomando con il quale stava proiettando sullo schermo la presentazione del nuovo piano della società per l'inverno 2023-2024 a Milano,  che si amplia con dieci nuovi collegamenti per Belfast, Bruxelles, Cluj, lasi, Kaunas, Lanzarote, Lublino, Rovaniemi, Tenerife e Tirana, oltre ad un aumento delle frequenze su altre 30 rotte, tra cui Alicante, Barcellona, Malaga, Marrakech, Valencia e Vienna.

“La buona notizia è che ci saranno più rotte da Milano, dove continuiamo a crescere e a investire, ma a causa del decreto idiota fatto dal governo saranno tutte internazionali, non domestiche”, ha spiegato il ceo group di Ryanair. Che a Milano potenzierà anche la flotta, con due nuovi B737, uno a Bergamo e uno a Malpensa, portando così a 30 il totale degli aeromobili della compagnia sul capoluogo lombardo. Saliranno di 60 unità i posti di lavoro offerti a piloti, personale di cabina e ingegneri dalla compagnia aerea, che in Lombardia impiega oltre 1.000 persone. A Milano Ryanair serve 120 rotte, trasportando oltre 17 milioni di passeggeri all'anno da/per i due aeroporti in cui opera (Bergamo e Malpensa).

“Mentre incrementiamo le rotte internazionali da/per Milano quest'inverno, la crescita interna italiana è messa a repentaglio dal decreto illegale del governo che limita la libertà delle compagnie aeree di fissare tariffe aeree basse. La legge europea garantisce alle compagnie aeree la libertà di fissare i prezzi più bassi o più alti, e nessun decreto italiano può limitare questa normativa”. Un decreto che “verrà annullato dai Tribunali europei”, si è detto convinto il manager. “Questo decreto illegale - ha sottolineato O'Leary - danneggerà il traffico nazionale italiano poiché incoraggerà le compagnie aeree, come Ryanair, a ridurre i voli/capacità sulle rotte nazionali (che sono soggette al decreto) e a trasferire voli/capacità su rotte internazionali da/per Milano e Roma dove è ancora possibile fissare i prezzi liberamente. Questo decreto porterà solo meno voli e tariffe più alte per Sardegna e Sicilia”, ha aggiunto il fondatore di Ryanair che ha concluso: “L'Italia, le sue isole e le sue Regioni sono state tra i maggiori beneficiari della crescita e delle tariffe basse di Ryanair e purtroppo questo decreto, stupido ed illegale, basato su consigli falsi e inaccurati di Enac, avrà l'effetto opposto riducendo la capacità e aumentando le tariffe per la Sardegna e la Sicilia, fino a quando non verrà annullato dai Tribunali europei”.

Non si è fatta attendere la replica di Urso, per il quale “l'Italia è un Paese sovrano, non si fa a ricattare da alcuno”. Poi, sul filo dell'ironia il ministro ha risposto a distanza alla battuta del numero uno di Ryanair, consegnando ai giornalisti che lo hanno interpellato alcune pile tirandole fuori dalla tasca. “Scusate mi sono ritrovato un po’ di pile, se trovate una persona che si aggira per l'Italia gliele potete riconsegnare voi?”. “Poi se ha bisogno di un consigliere giuridico... Perché è difficile parlare e argomentare se uno non ha conoscenze giuridiche e legali. Siamo disponibili ad assisterlo su questo. D'altra parte - prosegue Urso -una compagnia che è sanzionata 11 volte dall'autorità che regola la concorrenza e il mercato per aver violato in questo paese per 11 volte le regole del mercato e calpestati i diritti dei consumatori, vada in tribunale, è stato già condannata più volte”.