ASSALTO ALLE SCORTE DA PARTE DEI CAMIONISTI BRITANNICI: CAOS E CODE CHILOMETRICHE

I sindacati dei trasportatori francesi : «Mai visti volumi simili» Fra meno di un mese Londra lascerà il mercato interno europeo

Scene quasi apocalittiche alle porte di Calais, in Francia, dove a causa delle febbrili ultime fasi del negoziato per la Brexit, i britannici fanno scorte «come mai prima». L’imminenza della fine del periodo di transizione, il 31 dicembre, fa lievitare i mezzi pesanti, camion e autoarticolati, in transito fra il continente e il Regno Unito: è il frutto alle richieste record di prodotti da parte dei cittadini britannici. Sono code e ingorghi la cui gestione è «catastrofica», ha denunciato la Federazione Nazionale del trasporto su strada del Pas de Calais. «Il piano di gestione del traffico non è all’altezza della posta in gioco, e la Brexit non è ancora operativa: figuriamoci dopo», ha constatato il segretario dei camionisti, Sèbastien Rivèra.

Secondo Rivera, i britannici stanno facendo scorte di prodotti in vista della Brexit, operativa dal primo gennaio. «Mai visti volumi simili di merci trasportate», riferiscono operatori che lavorano su questa tratta da trent’anni. Secondo i dati della prefettura, ad attraversare la Manica in questo periodo sono circa 9 mila camion al giorno, contro i 6 mila in media dei periodi normali. Intanto a Londra si lavora per cercare un compromesso, ma la luce non si vede.

Il primo gennaio, qualunque cosa accada, il Regno Unito lascerà il mercato interno europeo. La trattativa rimane arenata sui tre noti chiave: diritti di pesca, le regole di concorrenza e le modalità di governance. Londra ha lasciato l’Ue il 31 gennaio, ma per tutto l’anno è restata soggetta alla normativa europea. Senza un accordo, le due parti commerceranno in base alle regole dell’Wto, il che vuol dire diritti di dogane e dazi.

Nelle ultime ore, fonti Ue hanno espresso l’auspicio di un accordo tra domani e il fine settimana, qualcuno ha parlato delle prossime 24 o 48 ore «cruciali».

Anche il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha detto che ci sono buone possibilità per un’intesa in extremis: «Dobbiamo mantenere la calma e fidarci di Barnier. Non ci saranno più proroghe».