"La curva sta crescendo, è arrivato il momento delle scelte drastiche". Parole del premier britannico, Boris Johnson, il quale, nel giro di pochi giorni, sembra aver cambiato radicalmente idea decidendo di allinearsi agli altri paesi europei. Troppo grande il rischio di un collasso del sistema sanitario inglese. E inaccettabile lo scenario di vedere morire migliaia di persone come effetto collaterale di un'epidemia considerata "inevitabile" se non a prezzo di gravi conseguenze economiche. "Ora e' il momento in Gran Bretagna di evitare contatti non-essenziali, in particolare per gli ultrasettantenni e donne incinte e con malattie pregresse", ha detto dunque Johnson.  Il premier ha poi esortato la popolazione a lavorare da casa quando e' possibile ed evitare pub, locali e teatri. Del resto già nel pomeriggio di lunedì era diventato "alto" il livello ufficiale di rischio nel Regno Unito a causa dell'epidemia di coronavirus: lo conferma il Foreign Office sul suo sito, aggiornando i dati sui contagi nel Paese a un totale accertato di 1.543, con 171 casi in più sui 1.372 conteggiati ieri, ossia un incremento leggermente inferiore rispetto alle 24 ore precedenti. Il numero dei test eseguiti ha superato invece quota 44.000, con un ritmo giornaliero passato a circa 4.000 tamponi.