Un milione di persone sono scese in piazza a Barcellona per manifestare a favore dell'unità della Spagna. Sono i numeri resi noti dall'organizzazione "Società civile catalana per l'unità" sul corteo contro l'indipendenza della Catalogna, che ha avuto inizio in piazza Urquinaona. Ma secondo la polizia erano presenti "350mila manifestanti". I dimostranti hanno sfilato con bandiere e scadendo slogan. Per l'evento nella capitale catalana sono arrivati numerosi pullman provenienti da tutto il Paese.  Il tema della manifestazione è "Prou! Recuperem el seny", cioè "Basta! Recuperiamo il buon senso". Hanno aderito i popolari del premier Mariano Rajoy e i centristi di Ciudadanos. Il Partito socialista catalano ha invitato i suoi militanti e simpatizzanti a partecipare. Una manifestazione che arriva dopo una serie di mobilitazioni spontanee, in tutta Spagna, per chiedere ai due protagonisti della crisi, Rajoy e Puigdemont, di parlarsi, dopo settimane di muro contro muro. Il leader di Podemos Pablo Iglesias è stato contestato da 50 oppositori dell'indipendenza catalana questa mattina alla stazione di Barcellona Sants. Gli unionisti, giunti per partecipare la grande marcia anti- indipendenza, hanno fischiato e urlato "fuera, fuera!" a Iglesias che stava per prendere il treno per Madrid. Il leader di Podemos,  sostenitore di un dialogo fra Madrid e Barcellona, su Twitter ha scritto che "ogni politico deve aspettarsi che lo fischino. Oggi è toccato a me. Finché non c'è violenza va bene". Il premier spagnolo Mariano Rajoy, in un'intervista a "El Pais", ha dichiarato: "Devo cercare di essere giusto, devo ascoltare la gente, e so quanto pensano in molti. Ho però soprattutto l'obbligo di mantenere la calma. E' il mio primo dovere perché altrimenti posso prendere una decisione sbagliata". Il premio Nobel per la Letteratura, Mario Vargas Llosa, ha chiuso la grande manifestazione di Barcellona contro la secessione con queste parole: "La passione può essere pericolosa quando la muove il fanatismo e il razzismo. La peggiore di tutte è la passione nazionalista".