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I siti internet del ministero degli Esteri e dell'aeroporto di Linate e Malpensa risultano irraggiungibili e quello dello scalo di Malpensa sembra funzionare a singhiozzo. Al momento le pagine internet dei due scali e quello del ministero degli Esteri risultano non raggiungibili agli utenti e a ogni tentativo di aprire i siti web appare la scritta “La pagina non funziona”. Sull'operatività dei voli dei due scali lombardi non ci sarebbero conseguenze ei disagi, al momento, sembrerebbero riguardare chi vuole controllare i voli in arrivo e in partenza.
Un gruppo di hacker filorussi , NoName057(16), in un post su Telegram ha rivendicato dicendo di avere attaccato diversi siti, fra cui quelli dei due aeroporti milanesi e della Farnesina. “I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica”, si legge nel post. Nel messaggio su Telegram, il gruppo di hacker rivendica di aver preso di mira anche altri siti web italiani: quelli di Siena Mobilità, di Gtt Autolinee Torino e Federtrasporto. L'attacco informatico sarebbe di tipo Ddos, ovvero “interruzione distribuita del servizio”, che consiste nel sovraccaricare di richieste un sito fino a mandarlo in tilt.
Il gruppo si chiama “NoName057(16)” ed è composto da hacker filorussi. Si era dichiarato per la prima volta a marzo del 2022 e da allora ha rivendicato diversi cyberattacchi, a siti istituzionali ucraini, Usa ed europei. Il 7 maggio di quest’anno il gruppo aveva rivendicato un attacco al sito personale della premier Giorgia Meloni, nonché ai siti web del ministero dell’Economia e della Finanze, del ministero delle Infrastrutture e di un sottodominio del portale della Gdf dedicato ai concorsi: «Continuiamo il nostro viaggio attraverso l’Italia», avevano scritto. Prima ancora, a dicembre del 2022, il gruppo aveva rivendicato un attacco informatico al ministero della Difesa italiano, mentre a marzo del 2023 era stata la volta del sito del governo, della Camera e dei ministeri di Difesa, Esteri e Trasporti, come pure di Atac, Atm e aeroporto di Bologna. «Soldati ucraini sono stati addestrati su Samp-T in Italia. La prima ministra italiana Giorgia Meloni ha detto che non sono ancora mature le condizioni per l’avvio del processo negoziale per un accordo in Ucraina. Ma i nostri missili DDoS per i siti russofobi italiani sono maturi», avevano scritto allora nel messaggio di rivendicazione su Telegram.