Prosegue l'inchiesta sulla morte di Angelo Onorato, trovato morto sabato pomeriggio nella sua autovettura con una fascetta in plastica attorno al collo. Le indagini della squadra Mobile di Palermo - coordinate dal procuratore della Repubblica Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Ennio Petrigni - non escludono alcuna pista, dall'omicidio al suicidio. Sono state analizzate alcune immagini estratte dagli impianti di sorveglianza da cui non si evincerebbe la presenza di auto o persone accanto della vittima.

Sabato oltre alla Donato e alla figlia - alla Squadra mobile è stato anche sentito un amico della vittima - un avvocato tributarista - che ha consegnato una lettera ricevuta da Onorato. Da quanto si apprende Onorato l'avrebbe predisposta dicendo all'avvocato di consegnarla alla moglie "se fosse successo qualcosa". Anche su questo si stanno concentrando le verifiche e gli approfondimenti degli investigatori e degli inquirenti. Altri elementi decisivi - per stabilire se si possa ipotizzare l'omicidio piuttosto che il suicidio - potrebbero provenire dall'autopsia che dovrebbe tenersi oggi o martedì all'istituto di Medicina Legale del policlinico di Palermo.

La famiglia esclude il suicidio

«Esistono una serie di considerazioni oggettive e soggettive che inducono i familiari ad escludere che si sia trattato di un suicidio. Siamo convinti che la Procura di Palermo arriverà alle stesse conclusioni». Così, in una nota, l'avvocato Vincenzo Lo Re del Foro di Palermo, incaricato dalla deputata europea Francesca Donato di seguire le indagini sulla morte del marito Angelo Onorato, trovato morto sabato pomeriggio a Palermo in viale Regione Siciliana.