“Salvini? Sono 4 anni che critica Sanremo, che se la prende con il Festival. Non sono io che devo rispondergli. Facile, basta non guardarlo. Spero che i ragazzi a cui allude e lui si guardino un film e che siano contenti. Certo il fatto che Salvini dica “Non fare” la dice lunga. Nella Costituzione come ci hanno ricordato ieri sera c'è l'articolo 21 che dà la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Così Amadeus durante la conferenza stampa di Sanremo replica ad alcune dichiarazioni di Matteo Salvini sul Festival, sia in merito alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si in merito alla presenza della campionessa di pallavolo Paola Egonu, che sarà ospite giovedì. 

“Paola Egonu è una grande sportiva e pallavolista, ma spero che non venga al Festival a fare una tirata sull'Italia razzista, perché penso che gli italiani possono avere tanti difetti, ma non quello di essere razzisti. Mi auguro che gli italiani non si sentano colpevolizzati da Tizio o da Caio, che usino la televisione pubblica per fare la morale a qualcuno”, aveva dichiarato in una intervista a Rtl 102.5 il leader leghista. Secondo il quale invece Mattarella “ha diritto di svagarsi”, ma “non penso che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo, che è la storia di Morandi e Ruggeri, di Luigi Tenco. Riempire il festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace. Se c'è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro”. Che poi a Sanremo “non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace, perché portare la guerra” al Festival “mi sembra fuori luogo”. “Sabato, finita la campagna elettorale, sarò con i miei figli. Non penso che mi chiederanno di ascoltare la lettera di Zelensky a Sanremo, penso che guarderemo un film”, è stata la chiosa di Salvini.

La replica di Amadeus

“Il fatto che la presenza di Mattarella all'Ariston sia stata nascosta a chiunque, è dovuta al fatto che c'è stato chiesto dal Quirinale. Tutto semplice, le indicazioni avute di mantenere il massimo riserbo le ho ricevute dal dott. Giovanni Grasso. Si trattava di una visita privata, storica che doveva rimanere segreta per motivi di sicurezza”, spiega Amadeus commentando il fatto che i vertici Rai si fossero risentiti per non aver saputo la notizia della presenza del presidente della Repubblica. “Lucio Presta e il dott. Grasso si conoscono e hanno lavorato affinché questo si potesse verificare - continua Amadeus - Se la notizia fosse uscita avrebbe creato dei problemi. La volontà del Quirinale domina su qualunque desiderio”.

Il “caso” Blanco

Poi c’è il capitolo Blanco, che ieri ha afferrato e distrutto le griglie con i fiori sul palco durante la sua esibizione dopo aver lamentato problemi tecnici. Un “siparietto” ad alta tensione, con tanto di fischi del pubblico, che però “non era una recita”, assicura Amadus. “Era previsto che desse un calcio alle rose, che facesse qualcosa di particolare. Poi ci sono stati problemi tecnici e ha scatenato la sua rabbia sui fiori”, spiega il conduttore. Al momento, “non è previsto che ricanti” il suo nuovo singolo. Ma “a 20 anni capita di sbagliare, lui è consapevole di avere fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato”, anche con una lettera di scuse pubblicata sui social. “Blanco mi ha chiamato, era  dispiaciutissimo, chiede scusa. Riccardo lo conosco, è un ragazzo  talentuoso, lui ha sbagliato, lo sa lui per primo”, assicura ancora Amadeus. “Non gli vorrei buttare la croce addosso, vorrei accettare le sue scuse in serenità”. 

Infine un commento sui risultati d'ascolto della prima serata di Sanremo, con uno share mai così alto dal 1995. “Sono molto felice ma non mi esalto. Il viaggio è lungo. Continuiamo a lavorare sul festival. Gli ascolti sono molto importanti per l'azienda e gli investitori ma io non lavoro pensando sempre a questo. Io penso ai giovani e il dato dell'ascolto dei giovani mi inorgoglisce”. Ma il conduttore e direttore artistico sottolinea un altro motivo di grande orgoglio: “I primi 15 minuti della serata di ieri con il presidente Mattarella e Benigni rimarranno nella storia non solo del festival”.

Le reazioni politiche sulle parole di Salvini

“Salvini continua a cercare armi di distrazione di massa dalla sua caduta libera. Lasci stare Mattarella che a Sanremo non è certo andato a svagarsi ma a promuovere il nostro bene più prezioso: la Costituzione. Bravo Presidente!”, commenta via social l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti.  “E ti pareva che non partivano i mugugni della destra per Benigni ieri sera a Sanremo. Al di là delle parole sguaiate di Salvini verso Mattarella, il punto non è Benigni sul palco, ma il fatto che a milioni di italiani sia arrivato uno straordinario messaggio che valorizza, difende ed esalta la nostra Costituzione nata dalle ceneri della vergogna fascista”, dice il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra, che bolla anche la destra come “allergica” a “riconoscere che il nostro Paese nasce dalla Resistenza a un regime a cui troppi nel governo hanno strizzato l'occhio o hanno ancora nostalgia, la vorrebbero magari stravolgere o mettere in un angolo”.

Mara Carfagna, presidente di Azione, affida a Facebook le sue considerazioni. “Salvini non si smentisce mai. Solo lui poteva dire che il presidente Mattarella è andato a Sanremo per ‘svagarsi’, banalizzando la presenza del Capo dello Stato al Festival, decisa per celebrare i 75 anni della Costituzione in un grande evento popolare che unisce l'Italia - scrive in un post - parole imbarazzanti, che si commentano da sole. Ma questo è Salvini...”. Su fb anche Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra. "Perché Salvini ha paura che si parli della Costituzione italiana, cosa teme? E' imbarazzante che Salvini, che ha giurato sulla Costituzione per diventare ministro, abbia delle perplessità sul fatto che ieri a Sanremo si sia giustamente celebrato il 75esimo anniversario della nostra Costituzione”.

Il fatto che l'edizione di quest'anno di Sanremo “si sia aperta con un omaggio alla Costituzione ha un grande valore. La presenza 'storica' del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla parte inaugurale del Festival dedicata alla Costituzione sugella l'importanza di quanto avvenuto. E' nostro compito far vivere la Costituzione, come ha detto con passione Roberto Benigni", mette nero su bianco il senatore del Pd Francesco Verducci.

“Il ministro delle Infrastrutture si sta occupando spesso del festival di Sanremo e non se ne comprende la ragione - annota Maria Stella Gelmini, portavoce di Azione - la nostra Costituzione è ancora il collante della nazione ed è portatrice di valori e principi non scalfiti dai suoi 75 anni di età, così come Sanremo è una grande manifestazione nazionale e popolare".

"Quando non c'è un Donzelli o un Fazzolari di passaggio, ci pensa Matteo Salvini a lanciare qualche palata di fango sulle istituzioni e sui loro rappresentanti. Le parole su Mattarella sono state pronunciate da un esperto di svaghi. Con la differenza che il presidente Mattarella non era in costume al Papeete a chiedere i pieni poteri”, chiosa Osvaldo Napoli, della direzione di Azione.