Scampato pericolo per l’avvocata Paola Marioni di 57 anni, aggredita ieri nel suo studio di Milano. Anche se i medici non si sbilanciano sulla prognosi, la donna è uscita dalla rianimazione senza apparenti complicazioni dopo un’operazione chirurgica per ridurre le lesioni provocate da 5 o 6 fendenti alla spalla, al torace e all’addome, tutte nella parte sinistra del corpo. Intanto prosegue la caccia all’uomo, ricercato sulla base delle informazioni fornite dalla donna mentre veniva trasportata al pronto soccorso.

«Al momento non ci sono riscontri per l’identità fornito dalla persona accoltellata. Possiamo dire che è un italiano», riferisce la Squadra mobile che indaga sul caso. Non è accertata dunque l’attendibilità del nome, ma sappiamo che la vittima doveva incontrare il suo aggressore nella sera del 20 luglio alle 18.40, proprio nello studio legale dove l’avvocatessa svolge la sua professione in campo civilistico, occupandosi di questioni fallimentari e condominiali. Delle 19 le prime segnalazioni dei vicini per le urla provenienti dal seminterrato, poco dopo l’intervento della polizia. Secondo le ricostruzioni attuali c’è stata una colluttazione «molto movimentata», la donna era sola nella sua stanza al momento dell’aggressione, in prossimità della scrivania, ma non vi è nessuna traccia del coltello sulla scena del crimine. Restano da verificare da parte della Scientifica eventuali immagini delle telecamere circo- stanti la zona dello studio legale. Nell’attesa di nuovi dettagli arrivano a pioggia le manifestazioni di solidarietà da parte della rappresentanza forense. Il Consiglio Nazionale «seguirà con attenzione ed ansia l’evolversi delle condizioni della avvocata Marioni, garantendo la massima attenzione e vicinanza, anche con la preziosa collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano», si legge in una nota del Cnf, mentre il presidente dell’Ordine di Milano, Remo Danovi, esprime «sdegno e sconcerto» per il tentato omicidio dell’avvocatessa colpita durante lo svolgimento della sua professione.

In una nota il Presidente Danovi esprime l’augurio che Paola Marioni «iscritta all’Ordine di Milano e anche attiva come mediatrice nell’Organismo di conciliazione forense dello stesso Ordine possa riprendersi al più presto, e che l’inchiesta possa individuare tempestivamente l’autore del crimine e chiarire lo svolgimento dei fatti».