I DATI SETTIMANALI DELLA CABINA DI REGIA ISS- MINISTERO DELLA SALUTE: 221.154 I NUOVI CONTAGI

Ma l’infettivologo Matteo Bassetti avverte: «Se non cambiano le regole il sistema salta in aria, preoccupa di più influenza»

Sono 221.154 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia dal 2 all' 8 dicembre 2022 in Italia, secondo il bollettino settimanale regione per regione - della Protezione Civile e del ministero della Salute. In 7 giorni si registrano inoltre altri 686 morti. I nuovi casi di Covid- 19 sono in calo del 2,8% rispetto alla settimana precedente ( erano 227.440 casi), i decessi sono in aumento dell' 8% ( erano 635 la scorsa settimana). I tamponi, pari a 1.256.722, sono scesi del 5,2% rispetto alla settimana precedente. Lieve aumento del tasso di positività: è al 17,6%, con una variazione di + 0,4% rispetto a 7 giorni fa ( 17,2%).

Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commenta i dati all'Adnkronos Salute: «Sulla situazione Covid, stiamo guardando la pagliuzza e non la trave. Continuare a rincorrerlo con regole vecchie è un errore. I dati della Fiaso ci dicono che, su 100 persone che entrano sia rianimazione che in area medica, 70 non hanno il Covid, ma tampone positivo e sono asintomatici» relativamente a Sars- CoV- 2. «Il problema sono le regole vecchie», ad esempio «tamponare tutti quelli che entrano in pronto soccorso è un errore che sta mettendo in ginocchio gli ospedali. Non è normale che chi entra con l'influenza viene messo con altri pazienti, anche immunodepressi con tutti i rischi che sappiamo, e chi invece entra con tampone positivo a Covid, ma asintomatico, viene messo in un bunker. È tutto sbagliato: basta tamponi ad asintomatici. Il rischio è che, se non si cambiano le regole, a Natale il sistema salta in aria». Bassetti sottolinea: «C'è un aumento spaventoso delle patologie infettive non Covid, parlo dell'influenza, dei virus sinciziali, dello pneumococco, e più c'è una variante Omicron aggressiva su chi non è vaccinato. Stiamo rincorrendo il Covid senza considerare gli altri virus - rimarca - Sono più preoccupato dall'influenza che dal Covid, abbiamo pochi vaccinati per la prima e non la vediamo praticamente da 3 anni. Natale poi è un periodo difficile, dove ci sono pochi medici di medicina generale e anche in ospedale ci sono più difficoltà organizzative».

Secondo il 24esimo rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa sull’impiego di questi medicinali somministrabili a domicilio, nel periodo dal 24 al 30 novembre continua la tendenza all’aumento per le prescrizioni di pillole antivirali anti- Covid in Italia. Le richieste di farmaco sono cresciute del 13% circa sia per il molnupiravir ( Lagevrio*) di Merck ( Msd fuori da Usa e Canada) sia per Paxlovid* ( nirmatrelvir- ritonavir) di Pfizer Complessivamente, salgono a 149.318 i pazienti Covid curati a casa con molnupiravir e Paxlovid: finora i trattamenti avviati per Lagevrio sono stati 54.830 e quelli avviati per Paxlovid 94.488, di cui 60.213 attraverso la distribuzione per conto ( Dpc) in farmacia, una voce quest’ultima che in 2 settimane è aumentata di oltre il 10%. Considerando i dati al primo dicembre, si rileva rispetto all’ultimo rapporto un aumento dell’ 8,3% per i trattamenti avviati con Paxlovid e del 4,5% per Lagevrio. Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall’apertura del monitoraggio è quello del Lazio ( 7.091), mentre per Paxlovid in testa c’è la Lombardia ( 12.058). Per quanto riguarda infine l’antivirale remdesivir, le voci sono due, entrambe in crescita: risultano in totale 25.868 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (+ 7,6% rispetto all’ultimo monitoraggio di 2 settimane fa) e 107.420 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale (+ 1,6%).