L’ALLARME DELL’AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO. IERI 35.043 CONTAGI E 93 MORTI

«La raccomandazione rimane la stessa: vaccinarsi e fare i richiami ora, specialmente se la situazione personale espone a un rischio aumentato»

Sono 35.043 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, mercoledì 26 ottobre 2022, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 93 morti. In totale le vittime da inizio pandemia salgono a 178.846 e i casi totali a 23.443.429. Sono 216.735 i tamponi effettuati da ieri e il tasso di positività è al 16,16%. La pandemia non è ancora finita e una nuova ondata è attesa nelle prossime settimane, guidata dalle nuove sottovarianti di Omicron. A tracciare il quadro è Marco Cavaleri, responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell'Agenzia europea del farmaco Ema, ieri durante il periodico briefing con i media. «Sono passati esattamente mille giorni da quando l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato Covid- 19 Emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale ( Pheic, ndr)ricorda - E sono successe molte cose da allora. Oggi abbiamo molte opzioni per proteggerci: 6 vaccini per i cicli primari, 4 vaccini adattati e 8 terapie in Ue». Ma «la pandemia non è ancora finita.

L'autunno è cominciato da un mese e assistiamo a un aumento generale dei casi e dei morti in Ue/ Spazio economico europeo. Infezioni e ricoveri stanno aumentando fra gli over 65 e una nuova ondata è attesa nelle prossime settimane, guidata dalle nuove sottovarianti di Omicron, secondo i dati raccolti dall'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie».

L'esperto ha ribadito che non è finita «e siamo ancora in un'emergenza globale, come ha stabilito l'Oms la scorsa settimana. La nostra raccomandazione per i cittadini Ue rimane di vaccinarsi e fare i richiami ora, specialmente se la propria situazione personale li pone a rischio aumentato» rispetto a Covid. «Gli ultimi sviluppi», con l'avvento continuo di sottovarianti di Omicron, «mostrano che il virus» Sars- CoV- 2 «è più veloce di quanto potremmo mai essere noi nell'adattamento dei vaccini» anti- Covid. «Noi dunque non dovremmo inseguire continuamente il virus e dovremmo considerare di adattare i vaccini solo quando la differenza tra i ceppi in circolazione e la composizione dei vaccini diventa maggiore da un punto di vista immunologico», ha affermato l'esperto.

Anche se dal report Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nella rilevazione del 25 ottobre effettuata dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso si osserva una riduzione pari al 5%. Diminuisce cioè, dopo quattro settimane consecutive con il segno più, il numero dei ricoverati Covid, le terapie intensive sono stabili.

«La diminuzione, tuttavia, riguarda solo i ricoverati ' con Covid', quei pazienti trovati incidentalmente positivi al tampone pre- ricovero ma in ospedale per curare altre patologie, (- 14,4%) mentre i ' per Covid', che hanno sviluppato sindromi respiratorie e polmonari, aumentano di 10 unità (+ 4,7%)», rileva il report.