E' iniziata la settimana di mobilitazione globale contro i cambiamenti climatici lanciata da Greta Thumberg, già sono scesi in strada migliaia di giovani in Australia, Thailandia, Indonesia ed India. Altre manifestazioni sono in programma in tutta l'Asia, dal Giappone alle Filippine. Si calcola che saranno oltre 150 i paesi coinvolti. Ma l'appuntamento centrale è senza dubbio quello che si terrà a New York dove lunedì è in programma il summit Onu sul clima. Friday for Future dunque è diventato un movimento capace di convogliare le energie di milioni di persone, in maggioranza giovani, confrontandosi con le massime autorità planetarie. Governi e istituzioni devono misurarsi con la forza delle richieste che parlano di una presa d'atto sull'emergenza climatica che vive il pianeta, un modo diverso di produrre merci e stili di vita rispettosi dell'ambiente. Un segnale fortissimo arriva dalla Germania dove la coalizione di governo ha stabilito un piano di investimenti di almeno 100miliardi per ridurre significativamente emissioni inquinanti e aumentare l'uso di fonti rinnovabili del 65% entro il 2030. Il provvedimento è il risultato di una lunga negoziazione ma anche la conferma di come i movimenti abbiano centrato l'obiettivo di mettere la questione climatica al centro dell'agenda politica. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=AXBWxw8ExpI[/embed] In Italia l'appuntamento con le piazze è per il 27 settembre, ma già oggi gli attivisti di Friday for Future hanno illustrato il calendario di mobilitazioni davanti Montecitorio. Una scelta non casuale perchè il Parlamento e il governo è visto come effettiva controparte. «Abbiamo individuato dei responsabili a cui rivolgerci per prendere provvedimenti. Con il nuovo governo ci siamo avvicinati ma per il momento solo per chiedere la dichiarazione di emergenza climatica dice l'attivista Francesca Travaglino -. Questa dovrebbe essere approvata il 24 settembre quando scenderemo in piazza per un sit in davanti il Campidoglio e una delegazione si confronterà con le istituzioni».