Gli avvocati svolgono un servizio pubblico essenziale? Con la pandemia che congela il Paese darlo per scontato non basta: bisogna metterlo nero su bianco. Soprattutto se proprio i difensori rischiano di finire nel mirino delle ordinanze più restrittive, come è successo in questi giorni a Vittoria, in provincia di Ragusa, decretata “zona rossa” dal presidente della Regione Sicilia per contenere la diffusione del contagio. Per gli avvocati vittoriesi le limitazioni agli spostamenti si traducevano in un vero e proprio impedimento alla professione, di fatto sancito dal decreto numero 34 del Tribunale di Ragusa che ne vietava l’accesso ai locali.

Un provvedimento «altamente pregiudizievole», secondo il Consiglio dell’Ordine territoriale che dopo una levata di scudi ha ottenuto la necessaria “eccezione”: gli avvocati di Vittoria – così come gli imputati e le parti offese – sono infine “riammessi” agli uffici giudiziari.

A fare marcia indietro è il presidente del Tribunale di Ragusa, Biagio Insacco, il quale ha emesso una nuova disposizione a integrazione e modifica del primo decreto: gli avvocati residenti a Vittoria «potranno accedere agli uffici del Tribunale dichiarando l’impegno processuale e professionale in corso di svolgimento nel giorno del loro accesso». Il riconoscimento è arrivato il 4 novembre in seguito a una lettera indirizzata alla presidenza del Tribunale dell’Ordine degli Avvocati di Ragusa, a firma della presidente Emanuela Tumino.

«Non vi è dubbio – scrive Tumino – che l’attività di difesa che gli avvocati svolgono in favore dei propri assistiti sia da ricondurre nell’ambito dei servizi pubblici essenziali che non possono subire interruzioni». Ma non solo: gli avvocati lamentavano i toni «gravemente lesivi del decoro e della dignità» professionale della categoria espressi nel decreto che conferiva, per altro, «alla polizia privata poteri affidati alla polizia giudiziaria». I legali citano poi citano l’esempio del Comune di Arzano, in Campania, dichiarata zona a rischio: anche lì, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli aveva ottenuto una deroga per i propri iscritti che sancisse «l’inequivoco riconoscimento» della professione forense come «attività essenziale». Un ultimo elemento, emerso dal nuovo provvedimento del tribunale, riguarda il Giudice di pace di Vittoria. Lo scorso 2 novembre, L’Ordine degli avvocati di Ragusa aveva comunicato alla Presidenza del Tribunale la partecipazione da parte di «un avvocato - del quale non è stato indicato il nominativo per ragioni di privacy - affetto da Covid 19 a una udienza tenutasi presso il Giudice di pace di Vittoria» in un giorno prossimo all’accertamento che ha rilevato, il 31 ottobre, la positività al coronavirus del legale in questione. Si sono quindi attivati i protocolli di sicurezza, che impongono la sanificazione degli ambienti. Alla sospensione di qualunque attività giurisdizionale presso l’ufficio del Giudice di pace di Vittoria, prevista dal precedente decreto, si aggiunge ora la possibilità, per i giudici di pace di quell’ufficio, di differire le udienze a data successiva a quella della sanificazione che dovrà essere effettuata e a cui provvederà il Comune di Vittoria.