“Sono vittima di un linciaggio mediatico, ignobile quanto gravemente diffamatorio, che ha leso la mia dignità, la mia storia professionale e le mia immagine pubblica”, dichiara l’avvocata milanese Maria Teresa Zampogna rassegnando ieri le dimissioni quale componente del Comitato tecnico scientifico della Commissione antimafia della Regione Lombardia. Nominata lo scorso luglio dal Consiglio regionale della Lombardia, contro di lei si era subito scatenato l’attacco concentrico dei grillini e del Pd.

Secondo l’accusa, Zampogna, avvocato penalista e responsabile dell’Osservatorio nazionale sul giusto processo dell’Unione camere penali, nella sua carriera forense aveva difeso degli imputati accusati per reati di mafia.

Accusa rivelatasi subito in- fondata in quanto il legale milanese non aveva patrocinato alcun imputato per mafia in nessun processo, ma aveva solo assistito nella fase esecutiva della pena un condannato al 41bis, chiedendo che gli venisse eliminata la video sorveglianza nel bagno. Un semplice procedimento davanti al Tribunale di sorveglianza, peraltro accolto, che comunque era stato sufficiente a renderla “incompatibile” con il ruolo di componente del Comitato tecnico scientifico dell’antimafia lombarda.

“La nomina di Zampogna suscita perplessità”, aveva dichiarato a caldo Monica Forte ( M5s), presidente della Commissione antimafia regionale. “Una nomina inopportuna”, per David Gentili ( Pd), presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano.

Di inopportunità aveva parlato anche Nando Dalla Chiesa, ex parlamentare del Pd e presidente designato del Comitato tecnico scientifico della predetta Commissione antimafia regionale. Duri attacchi erano poi venuti dal Fatto Quotidiano e dal Corriere della Sera. Secondo il quotidiano di via Solferino, questa nomina “colliderebbe con la storia di Dalla Chiesa e di suo padre Carlo Alberto”.

Maria Teresa Zampogna era stata designata dal Gruppo di Forza Italia al Pirellone. Pur non essendo mai stata iscritta al partito, i consiglieri azzurri ne avevano apprezzato il vasto curriculum e alcune sue iniziative in tema di giustizia, come quelle sulla separazione delle carriere dei magistrati.

“Non ho voglia di confrontarmi con persone a digiuno delle più elementari regole dei diritto e dei principi costituzionali, sacrificando tempo ed energie alla famiglia e alla professione”, ha aggiunto l’avvocato Zampogna, il cui passo indietro costituisce ora un precedente. Nessuno, infatti, in questi anni ha mai pensato, ad esempio, di escludere dalla Corte costituzionale e dal Consiglio superiore della magistratura avvocati che avevano difeso imputati per reati contro la Pubblica Amministrazione.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ( Lega), avvocato penalista anch’egli, avrebbe espresso vicinanza alla collega, senza prendere posizione apertamente visto il doppio fronte delle alleanze. Se al Pirellone la Lega governa con Forza Italia, a Roma l’alleato di Matteo Salvini è Luigi Di Maio. E con la manovra finanziaria alle porte, non è opportuno andare allo scontro per una Commissione che di fatto non ha alcun potere. Compito della Commissione antimafia regionale è solo quello di elaborare proposte per consentire un più efficace contrasto alle mafie. Sono esclusi poteri di tipo investigativo. L’incarico è a titolo gratuito.

Solidarietà all’avvocato Zampogna era stata espressa dal presidente del Cnf Andrea Mascherin: “Nando Dalla Chiesa è in buona fede quando detta l’ostracismo alla collega poiché sconosce, come molti, l’avvocatura come soggetto necessario a comporre la giurisdizione argine democratico a ogni forma di illegalità”.

“Un veto che stupisce ed indigna”, aveva dichiarato l’onorevole Pierantonio Zanettin ( FI), già membro del Csm e ora componente della Commissione Giustizia di Montecitorio, secondo cui “va contrastata in modo fermo questa deriva giustizialista che, purtroppo, ormai dilaga nel Paese”.

“Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, autorevole esponente del M5s, oltre che avvocato, si impegni a contrastare certo populismo giudiziario, inaccettabile nel Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria”, aveva POI aggiunto il parlamentare azzurro.

Ed è di ieri sera la notizia che il capogruppo di Forza Italia al Pirellone Gianluca Comazzi ha chiesto lo scioglimento della Commissione antimafia ed un intervento urgente del