Non esclude l'invio di un'ispezione ministeriale. Il guardasigilli Andrea Orlando è intervenuto sul drammatico caso del pediatra Alberto Flores d'Arcais, suicidatosi sabato scorso e la cui memoria è stata incredibilmente travolta da accuse postume diffuse dalla Procura di Busto Arsizio, che conduceva un'indagine su di lui. «Non conosco nello specifico i fatti», ha detto il ministro della Giustizia, «ho chiesto ai miei uffici di acquisire gli elementi necessari di questa vicenda di cui ho letto sui giornali. Volevo comprendere esattamente i risvolti prima di assumere qualunque determinazione». Sotto la lente di via Arenula sono finite dunque le comunicazioni alla stampa offerte dal capo dei pm Gianluigi Fontana poche ore dopo che il medico dell'ospedale di Legnano si era gettato dalla propria abitazione al sesto piano. Il procuratore ha fornito ulteriori elementi a sostegno delle accuse rivolte a Flores d'Arcais (che era ai domiciliari) di aver abusato di 18 piccole pazienti, tutte con età inferiore ai 13 anni. Il codice di procedura penale prevede che la morte dell'indagato estingua il reato e debba determinare un'automatica pronuncia di proscioglimento, come ha ricordato in una durissima nota l'Osservatorio informazione giudiziaria dell'Unione Camere penali. Eppure Fontana ha tenuto a svelare aspetti dell'inchiesta di cui neppure i difensori del pediatra erano stati ancora informati. A cominciare dal ritrovamento di oltre tremila foto pedopornografiche sui computer in uso al medico, immagini che l'indagato - secondo gli inquirenti - avrebbe tentato di cancellare.Giovedì si sono svolti i funerali di Flores d'Arcais, in una basilica di Sant'Agostino a Milano gremita in ogni angolo. Erano presenti dirigenti sanitari, medici e infermieri dell'Asl di Legnano, con il reparto di pediatria al completo. E soprattutto, sono intervenuti alcuni papà e mamme dei suoi piccoli pazienti. Letti diversi messaggi tra cui quello delle due figlie: «Abbiamo mille motivi per dire grazie a nostro padre, soprattutto perché ci spronava a fare del bene».