La discussione sul testo di riforma del regolamento interno del Csm, probabilmente, riserverà qualche sorpresa. Dalla scorsa settimana si stanno discutendo gli emendamenti al testo proposto dalla seconda Commissione, relatori il togato Ercole Aprile e il laico Renato Balduzzi. La discussione doveva terminare giovedì, ma la mole degli emendamenti ha fatto slittare tutto. Fra i punti più dibattuti c'è la richiesta di rendere "trasparente" l'attività delle Commissioni favorendo la pubblicità dei lavori svolti.Perché se l'attività del Plenum si svolge di norma all'insegna della massima visibilità, i lavori delle Commissioni avvengono a "porte chiuse". Mentre nella grande sala del Plenum vi è addirittura uno spazio dedicato ai giornalisti che possono seguire in diretta le varie discussioni e le votazioni, l'attività delle Commissioni è conoscibile solo agli "addetti ai lavori".Quindi, da un lato massima apertura verso l'esterno, con le sedute del Plenum registrate da Radio Radicale che provvede poi alla trasmissione degli stralci più interessanti, dall'altro, in Commissione, chiusura completa anche nei confronti dei componenti del Consiglio che non vi fanno parte.Tanto per fare un esempio, la Commissione sugli incarichi direttivi e semidirettivi, quella dove si concentrano le attenzioni di tutti, solo al termine dei lavori comunica l'esito delle votazioni sui candidati che verranno proposti poi al Plenum. Tutto ciò che avviene all'interno è top secret. Nessuno conosce, quindi, le varie fasi della discussione fra i vari consiglieri e quale sia stato il percorso che ha portato alla decisione finale. Questa carattere "misterioso" del lavoro in Commissione ha da sempre generato un alone di sospetto, in primis, fra gli stessi magistrati. Che hanno, spesse volte, accusato i loro colleghi consiglieri di trame più o meno occulte e di accordi sottobanco. Favoriti, proprio, dall'alone segretezza su ciò che avviene nelle segrete stanze del Palazzo dei Marescialli.E in molti faticano a capire come sia possibile nel 2016 il mantenimento di questa "iper privacy" togata. Sul punto i laici di centrodestra Casellati, Leone e Zanettin, insieme ai togati del gruppo di Magistratura indipendente Forteleoni, Galoppi e Pontecorvo, hanno depositato un emendamento che punta a rendere trasparente l'attività delle Commissioni, modificando in tal senso il regolamento del Csm. Sarà molto difficile, per le altre correnti, continuare a difendere ad oltranza la privacy togata.