Il primo giorno di lavoro a via Arenula di Alfonso Bonafede è iniziato con un bagno di folla. Prima di raggiungere ieri mattina il suo ufficio, il neo Guardasigilli pentastellato ha voluto salutare il personale nel cortile d’onore del Ministero della giustizia.

«E’ una esigenza che avevo perché quando si affronta una sfida del genere si sente la necessità di condividere il programma con tutti voi», ha dichiarato ai numerosi presenti che lo aspettavano sotto il sole cocente. «Gli obiettivi andranno raggiunti tutti insieme: è una programma ambizioso e dobbiamo essere una squadra», ha aggiunto fra gli applausi.

Visibilmente emozionato, il ministro ha invitato tutti a rimanere uniti perché il Paese ha bisogno di un servizio giustizia che funzioni. «Nelle strade - ha voluto ricordare - c’è un entusiasmo straordinario, ci sono grandi aspettative. E ciò deve essere da stimolo per noi per il cambiamento, senza però averne paura».

«Entro la fine del mandato voglio conoscere tutti i dipendenti del Ministero. Bisogna avere il piacere la mattina di venire in ufficio», ha proseguito, auspicando che il clima positivo che si respira in giro contamini anche tutto il Ministero.

«Sono avvocato, amo diritto e amo la giustizia», ha precisato Bonafede. «Voglio capire dove sono le emergenze prima di agire. Spesso in questi anni si è parlato di giustizia in maniera distorta».

Poi un accenno ad alcune indiscrezioni riportate lo scorso fine settimana sui giornali del Gruppo Caltagirone a proposito di contatti avuti con esponenti di punta di Autonomia& Indipendenza, la corrente della magistratura fondata dall’ex pm di Mani pulite Piercamillo Davigo, candidato alle prossime elezioni per il rinnovo del Csm. «Non ho telefonato a nessuno. L’unica telefonata che ho fatto è stata quella al presidente dell’Anm ( Francesco Minisci, ndr) per preavvisarlo della mia prossima visita agli uffici giudiziari di Bari». Uffici attualmente ospitati in una tendopoli in quanto il Tribunale è stato dichiarato inagibile per rischio crollo.

Parole che sono state molto apprezzate dal presidente del Cnf Andrea Mascherin. «Il nuovo ministro - ha dichiarato Mascherin - ha smentito seccamente contatti telefonici con Davigo e Di Matteo ed è una buona notizia. Il responsabile della Giustizia deve essere “eterodiretto” solo dal diritto e dalla nostra Costituzione».

In precedenza era comunque arrivata la smentita del Coordinamento di A& I. «L’opera di disinformazione - questo il testo della nota - che si sta attuando in queste ore non ci stupisce perché sono chiari gli obiettivi: tentare di delegittimare, in vista delle prossime elezioni del Csm, un gruppo associativo che è nato proprio per denunciare i pericolosi e non trasparenti legami tra politica e magistratura. Nessun magistrato di A& I, nè tantomeno Piercamillo Davigo ed Alessandro Pepe ( per il quale era stato ipotizzato nelle ricostruzioni giornalistiche l’incarico di capo di Gabinetto, ndr), hanno mai avuto incontri e colloqui col nuovo ministro della Giustizia o con altri esponenti del Movimento 5Stelle per parlare di incarichi al Ministero. Riteniamo che il nuovo Guardasigilli, a cui auguriamo buon lavoro, sceglierà i propri collaboratori non seguendo le logiche del passato e al solo scopo del miglior funzionamento del Ministero e del sistema Giustizia».

«Chi mi ha preceduto spesso ha voluto buttare all’aria quanto era stato fatto in precedenza. Non è questo il mio stile. La continuità è un valore», ha infine puntualizzato Bonafede.

Frasi che avranno certamente tranquillizzato l’alta dirigenza del Ministero presente al gran completo ieri mattina, fra cui Elisabetta Cesqui, capo di Gabinetto, Renato Brichetti, capo dell’Ufficio legislativo, Santi Consolo, capo del Dap, Gemma Tuccillo, direttore del dipartimento per la Giustizia minorile. Per loro, nominati dall’allora ministro Andrea Orlando, il rischio di essere vittime dello spoil system selvaggio è al momento scongiurato.

Ed ai semplici dipendenti che con lo smartphone in mano riprendevano un momento a suo modo storico, l’esortazione finale a “dare il meglio”. Il governo del cambiamento è partito anche a via Arenula.