Ancora un suicidio in carcere. Ancora una persona trovata in cella con una corda stretta attorno al collo. Aveva solo 29 anni l’ultimo detenuto che si è suicidato in carcere. Prima di lui, nel giro di poche ore, si sono tolti la vita a Secondigliano Robert di 33 anni, a Pavia il trapper 26enne Jordan Jeffrey Baby, a Teramo il ventenne Patrick. «Una strage silenziosa, nell’indifferenza generale, che conta già 25 morti dall’inizio dell’anno. Dell’ennesima tragedia avvenuta a Parma è stata data comunicazione soltanto ieri ma il suicidio è accaduto qualche giorno fa», riferisce all’Adnkronos Micaela Tosato, vicepresidente dell’associazione Sbarre di Zucchero, evidenziando che occorre aprire una discussione seria su questa emergenza. Proprio per questo oggi, a Napoli, l’associazione sarà in presidio davanti alla Casa Circondariale di Poggioreale; il 20 marzo in Piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per la manifestazione nazionale organizzata dall’Unione Camere Penali e il 23 marzo in presidio davanti a Rebibbia. «Scendiamo tutti in piazza, il momento di farci vedere è adesso», è l’invito ai cittadini. «Basta con gli appelli inascoltati, manca solo che ci incateniamo...». 

Al presidio organizzato per questa mattina a Poggioreale con il Centro di Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli e l’associazione Liberi di Volare, prendono padre Alex Zanotelli, Livio Ferrari del movimento No Prison, don Franco Esposito, direttore della Pastorale Carceraria; Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti per la Regione Campania; Monica Bizaj, presidente dell’associazione Sbarre di Zucchero; Valentina Ilardi, dell’associazione Liberi di Volare onlus.

«Sul tema della giustizia mediatica, sulle intercettazioni, sulle sue barbarie, sulla custodia cautelare, sui suicidi in carcere, sul sovraffollamento, sull’aumento dei giorni di liberazione anticipata e gli errori giudiziari è calato da tempo un silenzio. Eppure, c’è un numero sproporzionato di persone private della loro libertà contro le regole del diritto. Quasi la metà delle custodie preventive sono indebite ed illegittime. Migliaia di persone devono scontare meno di due anni di carcere e non hanno misure alternative e i tempi della giustizia si allungano», spiega Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti per la Campania.

Nel pomeriggio l’associazione Liberi di volare onlus, sita in Napoli alla via Buonomo nr 39, con inizio alle ore 16.30, ospiterà un convegno organizzato dalla rete nazionale Sbarre di Zucchero. Alla tavola rotonda, moderata da Andrea Aversa, giornalista de L’Unità, interverranno: don Franco Esposito, direttore della Pastorale Carceraria di Napoli, Ciro Corona, fondatore di (R)esistenza anticamorra, Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la regione Campania, don Tonino Palmese, garante dei detenuti di Napoli, Stefano Vecchio, presidente del Forum Droghe. Previste le testimonianze degli ospiti della casa di accoglienza della Pastorale Carceraria.